Bologna, 19 maggio 2020 - I contagi salgono di poco, ma finalmente calano le vittime. Eccolo il nuovo bollettino regionale: 47 nuovi malati e 11 vittime: nessuna nelle province di Piacenza, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. Calano anche i ricoverati: meno 6 nelle terapie intensive e meno 38 nei reparti covid.
Le nuove guarigioni oggi sono 231 (17.987 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 5.330 (-195). Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi o senza sintomi, sono 151 in meno di ieri.
Le vittime
Purtroppo, si registrano 11 nuovi decessi: 8 uomini e 3 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.997. I nuovi decessi riguardano 2 residenti nella provincia di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 da fuori Regione. Nessun decesso tra i residenti nelle province di Piacenza, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
I contagi
Sono 47 i nuovi malati: 4.436 a Piacenza (3 in più rispetto a ieri), 3.402 a Parma (10 in più), 4.900 a Reggio Emilia (8 in più), 3.879 a Modena (3 in più), 4.502 a Bologna (12 in più); 391 le positività registrate a Imola (dato invariato), 980 a Ferrara (nessun caso in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.824 (11 in più), di cui 1.015 a Ravenna (3 in più), 938 a Forlì (1 in più), 768 a Cesena (2 in più), 2.103 a Rimini (5 in più)
Venturi
Ci ha accompagnati per settimane, durante i giorni più bui di questa terribile pandemia e poi, su, verso la rinascita. L'ex commissario straordinario Sergio Venturi - ospite oggi della trasmissione online 'Il volo del colibri'' - torna raccomandare prudenza e responsabilità.
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"Speriamo che nella fase 2 ci sia una responsabilità collettiva - si augura Venturi - perché ce n'è un gran bisogno. Sto vedendo le immagini di alcune città, anche in Emilia-Romagna, e sembra ci sia molta voglia di festa. Ma non è ancora il momento di lasciarsi andare del tutto".
Il virus, del resto, non è ancora stato debellato del tutto, ricorda l'ex commissario. Che però aggiunge: "Non penso che questo virus sia lo stesso di due mesi fa - sostiene Venturi - perché nel circolare, come succede a tutti i coronavirus, si indebolisce. Oggi i medici in ospedale vedono casi del tutto differenti a prima, che quasi mai finiscono in terapia intensiva".
Di conseguenza, ribadisce l'ex commissario, "dobbiamo fare il nostro e avere rispetto di chi ci ha consentito di non collassare in questi due mesi". In fondo, lascia intendere Venturi, si tratta di resistere ancora un po', anche perché "andiamo verso la prospettiva in cui o avremo il vaccino o avremo medicinali definitivi. E credo abbastanza rapidamente, nel giro di un anno, ci saranno scoperte che ci consentiranno di mettere le mascherine nel cassetto. Sono sicuro che i virologi che troveranno la soluzione in fretta", sostiene Venturi.