Bologna, 6 luglio 2020 - Oggi 38 nuovi malati, 33 dei quali asintomatici, ma nessuna vittima. Tornano però a salire i casi attivi, in Emilia Romagna come nel resto del Paese. Ieri i nuovi casi sono stati 24, sabato 51. La curva dei malati da covid-19 in Emilia Romagna è tornata a salire e i nuovi focolai vengono tenuti sotto stretta osservazione. La brutta notizia arriva, questa volta da Rimini: otto pazienti dell'ospedale Infermi sono risultati positivi. Questi otto casi - resi noti dall'Ausl romagnola - non sono inseriti nel report della Regione di oggi.
Il problema dei nuovi focolai, purtroppo non riguarda soltanto l'Emilia Romagna, ma anche la Lombardia (dove oggi si sono registrati 111 nuovi casi) e il Veneto. Resta invece ampiamente sotto controllo la situazione nelle Marche dove ci sono zero nuovi casi.
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La mappa del contagio
Ecco come sono distribuite i 33 nuovi casi: 4.555 a Piacenza (+3), 3.679 a Parma (+8), 5.010 a Reggio Emilia (+4), 3.971 a Modena (+5, di cui 3 sintomatici), 4.978 a Bologna (+11, di cui 2 sintomatici); 404 a Imola (invariato), 1.030 a Ferrara (invariato); 1.078 a Ravenna (+5), 962 a Forlì (invariato), 808 a Cesena (+1) e 2.200 a Rimini (+1).
Il focolaio di Rimini
All'ospedale di Rimini sono stati appena scoperti altro otto casi di coronavirus nel reparto post acuti, che non sono contati nel bollettino della Regione di oggi. Lo fa sapere l'Ausl Romagna, spiegando che la prima positività è stata riscontrata in un paziente in dimissione. A quel punto "immediatamente sono partiti tamponi a tappeto non solo tra i degenti e gli operatori di quel reparto ma, per massima precauzione, pure tra quelli di reparti che hanno anche minimi contatti col post acuti, da cui sono emerse le ulteriori sette positività", che appunto non sono ricomprese nel bollettino regionale, perché sono emerse successivamente alla comunicazione ufficiale. Tutti e otto i pazienti, cinque maschi e tre femmine, non presentano sintomi, precisa l'Ausl.
Tutti i parenti e le persone che hanno frequentato gli otto pazienti contagiati sono stati posti in isolamento domiciliare. Altri controlli e le indagini cliniche stanno continuando, "ma al momento la situazione risulta circoscritta", sottolinea ancora l'Ausl, aggiungendo che le nuove positivita sono state trovate grazie alle procedure attivate per limitare il rischio di contagio da Covid 19, visto che "a seguito del protocollo regionale, vengono eseguiti tamponi sia a tutti i pazienti che vengono ricoverati sia a tutti quelli che vengono dimessi dalle strutture ospedaliere".
Il bilancio
Sono 5 le persone con sintomi da covid-19 che hanno ricevuto il referto positivo tra i 2.371 tamponi e 1.193 test sierologici processati nelle ultime ore. Due a Bologna e 3 a Modena, "la maggior parte" sono "riconducibili a focolai esistenti o a casi già noti". Nove i ricoveri in terapia intensiva, 90 negli altri reparti Covid. I casi attivi tornano così ad aumentare: a fronte di 3 guarigioni, si registrano quindi 35 nuovi casi attivi.
La stretta del Veneto
Tanto che il governatore Luca Zaia ha presentato una norma regionale che prevede l'obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni nei casi di contatto a rischio con soggetti positivi, di ingresso in Veneto da paesi a rischio e di compresenza di febbre e difficoltà respiratoria; obbligo di due tamponi obbligatori per chi torna in Veneto da viaggi di lavoro della durata di meno di 120 ore (pena una sanzione di mille euro per ciascun dipendente dell'azienda); obbligo per ogni organo accertatore di comunicare a sindaco, prefetto e autorità giudiziarie l'elenco di tutti le persone in isolamento e soprattutto la denuncia d'ufficio per chi rifiuta il ricovero. Il tutto avvertendo che chi nasconde di essere positivo rischia, da norma nazionale, l'arresto e la condanna per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, lesioni personali fino all'omicidio volontario, anche solo nella forma tentata.
La misura della denuncia di ufficio ha convinto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ma sulla quele non si è ancora sbilanciato Stefano Bonaccini.
Il caso Medicina
Bocciato l'inserimento nel decreto rilancio dell'emendamento che avrebbe equiparato i residenti nelle zone rosse dichiarati dalla Regione (come Medicina, appunto) a quelli nelle zone rosse stabilite dal Governo. Resta dunque che i dipendenti di Medicina, chiusi in casa per tre settimane, dovranno segnare la loro assenza dal lavoro come ferie e non come malattia.
Il bollettino della Protezione civile
Leggera crescita della curva epidemica in Italia, con 208 nuovi casi oggi (di cui 111 in Lombardia), contro i 192 di ieri. A fronte però, come sempre il lunedì, di un basso numero di tamponi, 22.166, contro i 34.462, anche questa cifra ben lontana agli oltre 70.000 del picco. Sono 8 i decessi contro i 7 di ieri: registrano vittime oggi Lombardia (3 decessi), Piemonte (2), Veneto, Lazio e Sardegna (1 in ciascuna).
Prosegue la frenata del numero di guariti, oggi 133 (ieri 164, ma si erano superati anche i 3.000 in un giorno, con un numero di malati però molto superiore), per un totale di 192.241. Per effetto di questi dati, sale per il secondo giorno consecutivo il numero delle persone attualmente malate, +67 oggi (ieri +21), per un totale che arriva a 14.709. Come ieri, anche oggi si registra un aumento dei ricoveri ordinari, di appena una unità (ieri +5), per un totale che sale a 946. Mentre tornano a scendere le terapie intensive, oggi 2 in meno (ieri +3), e sono 72 in tutto. 13.691 sono le persone in isolamento domiciliare.