Venezia, 28 Ottobre 2020 - Nelle ultime 24 ore in Veneto si registrano 2143 nuovi positivi (ieri 1526) e undici decessi (ieri 12). Crescono anche gli attualmente positivi 21600 (+2083) e, in misura contenuta, i negativizzati che toccano quota 25180 (+49).
Aggiornamento: Covid, i dati del Veneto del 29 ottobre
Crescono i ricoverati negli ospedali, che oggi raggiungono quota 896 (+59). 798 sono positivi (+51), di cui 708 in area non critica (+44) e 90 in terapia intensiva (+7). 98 sono negativizzati (+8), di cui 94 in area non critica (+9) e 4 in terapia intensiva (-1). Continuano a crescere i soggetti in isolamento domiciliare in Veneto, che oggi sono 15993 (ieri erano 14667). I dati suddivisi per provincia: Belluno 1510, Padova 1190, Rovigo 1017, Treviso 3009, Venezia 3824, Verona 3301, Vicenza 2142.
“Fra due giorni - ha affermato il Governatore Zaia - siamo alla fase 3. Siamo come in una turbolenza durante un grande volo intercontinentale, bisogna avere nervi saldi ed essere organizzati. È giusto che il cittadino sappia come si sta evolvendo la situazione, perché questa sfida la facciamo assieme. Noi curiamo tutti negli ospedali, ma il cittadino deve tenere bene la mascherina, o meglio stare a casa. Chiediamo la massima collaborazione, perché vi sono molti accessi ai pronto soccorso in autonomia e si rischia di mandarli al collasso. Piuttosto chiamate il medico. Si può procedere anche con la cura domiciliare. Il governo ieri ha chiuso la trattativa con i medici di medicina generale per fare i tamponi. I medici della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia, ndr) sono 2.000 su 3.350 in Veneto. Li vedo collaborativi, se fanno cinque tamponi ciascuno sono 10 mila al giorno. In 48 ore cercheremo di avere un protocollo operativo per questi professionisti, c'è apertura assoluta, e ovviamente daremo i dispositivi. Chiuderemo l'accordo a livello regionale”.
Il Presidente della Regione è poi intervenuto sulla situazione degli ospedali: “Il punto di rottura negli ospedali non c'è. Siamo in grado di gestire ancora per molti giorni gli ospedali e i posti letto, ma non possiamo occuparli tutti con i pazienti Covid. Aprire i Covid Center, significa chiudere dieci ospedali”.
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