REDAZIONE CRONACA

Aurora, una fiaccolata a Piacenza per ricordare la tredicenne

La giovane è morta dopo essere precipitata dal balcone di casa: il fidanzato 15enne è accusato di omicidio. L’appuntamento venerdì 8 novembre alle 18 in piazza Duomo

Piacenza, 6 novembre 2024 – Piacenza vuole ricordare collettivamente Aurora, la 13enne morta dopo essere precipitata dal balcone di casa sua, in quello che secondo la Procura potrebbe essere stato un omicidio commesso dal fidanzato 15enne, ora in carcere. I cittadini si raccoglieranno venerdì alle 18 per una fiaccolata: il punto di incontro è in piazza Duomo. Un evento che la sorella della ragazza, Viktoria, aveva già detto di voler organizzare. “Con tutta la rabbia, con tutto l'amore. Per Aurora, per tutt* noi”, recita l’invito condiviso dal collettivo femminista ‘R-Esisto’. 

aurora piacenza
A Piacenza una fiaccolata per ricordare Aurora (foto invito del Collettivo femminista 'R-Esisto')

Aurora è morta il 25 ottobre: alla terribile scena avrebbero assistito diversi testimoni, tra cui uno che ha dichiarato che la ragazza avrebbe cercato di lottare, aggrappandosi alla ringhiera per non cadere nel voto. Il fidanzato l’avrebbe dunque picchiata così da farla precipitare. Il giovane è ora detenuto nel carcere minorile di Bologna.

Ieri, al duomo di Piacenza, si sono tenuti i funerali: moltissimi i giovani presenti. Un lungo applauso, fumogeni e palloncini hanno accompagnato l’addio, specie al momento dell’uscita del feretro. “Non saremo mai da sole – le parole della sorella maggiore – nessuno smetterà di ricordare Aurora, non sarà mai dimenticata, così come tutte le altre vittime di femminicidio e violenze. Lei sarà sempre nella mia anima”.

Aurora è morta a 13 anni. Duomo di Piacenza gremito per darle l'ultimo saluto: un lungo applauso, palloncini e fumogeni bianchi
Aurora è morta a 13 anni. Duomo di Piacenza gremito per darle l'ultimo saluto: un lungo applauso, palloncini e fumogeni bianchi

Una vera e propria ossessione, quella del 15enne per la fidanzata, segnalata anche dalla madre della ragazzina ai servizi sociali. In quell’allarme veniva descritto come una “presenza non gradita” e “difficile da gestire in casa”, specie nelle ore notturne.