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Andrea Papi ucciso dall’orso in Trentino, Zaia: “L’animale va catturato, basta discussioni”

Il governatore del Veneto: “Siamo davanti a un soggetto aggressivo”. E intanto c’è un primo esposto in Procura contro l’abbattimento dell’animale

Luca Zaia, governatore del Veneto; nel riquadro Andrea Papi

Luca Zaia, governatore del Veneto; nel riquadro Andrea Papi

Bologna, 11 aprile 2023 – Continuano a divampare le polemiche sulla decisione di abbattere l’orso che ha ucciso Andrea Papi, il runner di 26 anni, che aveva studiato all’università di Ferrara, aggredito giovedì scorso mentre stava correndo nei boschi di Caldes, in Trentino.

L’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti (che tra l'altro prevede anche l’abbattimento di altri tre orsi ritenuti pericolosi) ha scatenato le proteste degli animalisti. La Lav (Lega Anti Vivisezione) ha annunciato un ricorso al tar, mentre l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha presentato un esposto in procura.

Dalla parte del presidente Fugatti si sono schierati, invece, tra gli altri, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il famoso alpinista Reinhold Messner che ha ribadito come l’orso sia un animale pericoloso e come vada ridotto il numero degli esemplari sulle montagne trentine.  

E dopo la dolorosa lettera della madre del ragazzo morto alle istituzioni, sulla questione è intervenuto anche  Luca Zaia, presidente del Veneto: "Siamo davanti a un soggetto aggressivo. L'orso del Trentino va catturato, punto. Non possiamo star lì a disquisire. Chi vive in montagna è ovvio che vada a camminare nel bosco. Questo orso, a differenza di altri, ha manifestato una aggressività inconcepibile".

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L’Aidaa presenta un esposto

L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha presentato un esposto. "Rinnoviamo il nostro cordoglio alla famiglia di Andrea Papi per la tragica perdita ma riteniamo doveroso arrivare ad una ricostruzione della dinamica dei fatti - scrive l'associazione animalista e ambientalista - nello stesso esposto abbiamo chiesto alla procura di indagare anche su un altro aspetto per noi fondamentale ossia la sistemazione in zona delle indicazioni e dei cartelli che evidenziano la presenza degli orsi".

"Non vogliamo sminuire quanto accaduto - conclude l'associazione - ma il primo obiettivo è salvare l'orso dalla morte e questo è possibile con una seria ricostruzione delle esatte dinamiche che siamo certi confuterebbero le imprecisioni presenti nella relazione del presidente Fugatti, il quale si sospetta che stia cavalcando questa vicenda per mettere in pratica la sua politica di odio nei confronti dei plantigradi e degli altri animali selvatici".