"No all’aborto". Marche: è bufera sull’assessora Giorgia Latini

Giorgia Latini mette in discussione la pillola RU486 e scatena le polemiche. La sottosegretaria Morani: "Propaganda allucinante"

L'assessora Giorgia Latini

L'assessora Giorgia Latini

Ancona, 4 dicembre 2020 - «Personalmente sono sempre stata contraria all’aborto, la questione della pillola abortiva non è stata ancora affrontata in giunta ma avrò piacere di sollevare l’iniziativa e potrò metterla all’ordine del giorno della giunta". Parole che arrivano da Giorgia Latini, unica assessora (tra l’altro alle Pari Opportunità) donna della giunta Acquaroli, subito travolta da un mare di polemiche tanto da scatenare anche l’intervento di membri del governo. Giorgia Latini ha espresso la sua posizione ai microfoni del Tg3 incalzata sulla questione della pillola RU486 che in Umbria la giunta di centrodestra appena insediata ha tentato di bloccare. «Le dichiarazioni dell’assessore Latini sulla volontà di vietare l’uso della pillola abortiva – sottolinea la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico Alessia Morani – sono molto preoccupanti: una donna che decide di ricorrere all’aborto lo fa con grande dolore e rendere questa decisione più complicata solo per furore ideologico o peggio per propaganda io lo trovo allucinante. Ci batteremo contro qualunque iniziativa che voglia limitare le libertà delle donne".

D’accordo con l’esponente del governo anche l’ex presidente della Camera, marchigiana come la Latini, Laura Boldrini oggi deputata Pd: "Le donne, nelle Marche, non staranno a guardare – afferma – mentre la destra minaccia la loro autodeterminazione e la loro salute. Difenderemo i nostri diritti, chiedendo invece che sia garantita, soprattutto ora in fase di emergenza sanitaria, la possibilità dell’aborto farmacologico che l’assessora Latini vorrebbe cancellare. E’ mai possibile, nel 2020, continuare a fare politica sul corpo e sulla salute delle donne?". «Deve essere chiaro fin da ora che qualora la giunta regionale procedesse in tale direzione troverà un’opposizione ferma e inflessibile –attaccano tutti i consiglieri regionali del gruppo assembleare del Pd Marche – Combatteremo contro qualunque tentativo di manomettere la libertà di autodeterminazione femminile e le conquiste in termini di diritti raggiunte con grande fatica". «L’assessora Latini vuole colpevolizzare la scelta della donna – incalza il coordinamento femminile di Rinasci Marche (+Europa, Civili e Verdi) – Giorgia Latini, unica assessora in una Giunta tutta al maschile ha tra le sue deleghe anche quella alla parità di genere e dovrebbe sapere che l’Interruzione volontaria di gravidanza è garantita dalla Legge 194, una legge dello Stato". «In campagna elettorale sull’aborto farmacologico – sottolinea il Forum delle Donne della Cgil Marche – il presidente Acquaroli aveva dichiarato: ‘Faremo come in Umbria’, e ora l’assessora Latini annuncia di voler portare la questione in giunta. Nella nostra regione sono ancora tanti i ritardi da colmare visto che solo il 6% delle interruzioni volontarie di gravidanza avviene con metodo farmacologico: valori ancora troppo lontani dalla media nazionale (21%). Nelle Marche c’è ancora tanto da fare perché la libertà di scelta e il diritto alla salute delle donne si ano realmente e concretamente garantite. Non consentiremo alcun passo indietro. Le parole dell’assessora sono inquietanti".