Bologna, 11 gennaio 2021 - Zona arancione: si riparte, ancora una volta. I dati sui contagi e l'avanzare della pandemia non lasciano spazio ad altro colore. Nuove misure quindi dopo le feste (da oggi fino a venerdì 15) con limitazioni sugli spostamenti al di fuori del proprio comune e sul servizio di bar e ristoranti, costretti al solo asporto o alla consegna a domicilio. Ecco, per punti, cosa si può fare oggi, in questo nuovo lunedì di zona arancione.
Emilia Romagna in zona arancione fino a fine gennaio: ecco perché
Spostamenti
In Emilia-Romagna per chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti, sarà possibile spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia: di conseguenza, sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti entro questi limiti orari e territoriali, ma non al di fuori della regione, a meno che non si tratti di persone non autosufficienti. Dopo le 22 e fino alle 5 restano invece vietati gli spostamenti se non per comprovate esigenze con relativa autocertificazione a testimoniarlo. Seconde case. Fino al 15 gennaio 2021, gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, sempre all'interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni. È consentito lo spostamento verso la seconda casa, anche se intestata a più comproprietari, di un solo nucleo familiare convivente.
Negozi e centri commerciali
Rimangono aperti i negozi in Emilia Romagna, chiaramente negli orari previsti dalle 5 alle 22. Centri commerciali aperti nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, con l'unico obbligo per le attività di ristorazione di asporto e consegna a domicilio. Chiusi nei giorni festivi e prefestivi (ad eccezione dei negozi di generi alimentari e farmacie). A proposito di spesa, si può andare nel comune confinante con il proprio per raggiungere un esercizio commerciale “nel caso in cui presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica” che nel proprio non si trova. Pienamente operativi anche parrucchieri e centri estetici.
Bar e ristoranti
Dalle 5 alle 18 i bar e ristoranti saranno aperti per il solo asporto: questo significa che non si potrà consumare ai tavolini o al bancone: occorre acquistare quello che si desidera consumarlo e portalo via. Vietato anche fermarsi vicino all'esercizio commerciale per effettuare la consumazione. Dopo le 18, possono restare aperti solo bar e ristoranti nelle aree di servizio lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Dopo le 18, possono essere richieste consegne a domicilio senza limitazioni di orario e anche fuori comune. Fanno eccezione I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo.
Sport
Restano chiuse - come accade ormai da ottobre - palestre e piscine. E' però consentito uscire per passeggiare o fare attività motoria senza limitazioni se non l'orario (dalle 5 alle 22) e il confine comunale. È possibile raggiungere parchi e giardini pubblici all’interno del proprio comune o, in assenza di questi, quelli in un comune limitrofo più vicini a casa. Ci si può muovere in biciletta. Caccia e pesca sono consentiti solo nel proprio comune. Vietati tutti gli sport da contatto, anche all'aperto, fanno eccezione le categorie professionistiche. Vietata la presenza di pubblico in stadi e palazzi dello sport.
È possibile recarsi in un altro comune, dalle 5 alle 22, per fare attività sportiva in quella località qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis). Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.
Autocertificazione
L’autocertificazione non sarà richiesta a supporto di nessun spostamento svolto all’interno del proprio Comune di residenza. In qualsiasi altro caso, essa dovrà accompagnare lo spostamento, che dovrà perciò essere svolto solo se irrimandabile e motivo di necessità, lavoro o salute.