VALERIO BARONCINI
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La California di Francesco Costa "Ecco quel che resta del sogno"

Il giornalista stasera sulle colline imolesi per introdurre ‘Nomadland’ nella rassegna di Casalfiumanese

La California di Francesco Costa  "Ecco quel che resta del sogno"

La California di Francesco Costa "Ecco quel che resta del sogno"

di Valerio Baroncini

Dalla corsa all’oro agli stroboscopici anni Settanta, dalle spiagge al sapore di steroidi alla Silicon valley dei soldi 2.0, quante volte la California è stata terreno di conquiste, sogni, vittorie? E quanta arte – dalle canzoni (pensate ai Mamas & Papas o più di recente a Katy Perry e Snoop Dogg) ai film (da La valle dell’Eden a Lady Bird) – è stata segnata dalla California. Eppure la California non è esattamente come molti di noi immaginano. E Francesco Costa, giornalista vicedirettore de il Post, ne parla stasera a Casale Cineforum, nel parco di Villa Manusardi a Casalfiumanese, paesino sulle colline imolesi (alle 20 conversazione, alle 21.30 proiezione del film premio Oscar Nomadland, info 389 2786856).

Costa, ci porta dritto in America. Nel suo ultimo libro ‘California’ racconta la ‘decalifornizzazione’: molti infatti iniziano ad abbandonarla. È la fine del sogno?

"È una tendenza reale che diverge dal successo economico. Non è uno stato in crisi, dove manca il lavoro, dove gli stipendi sono bassi. Quel successo non dà però un beneficio per tutti. Soffre soprattutto la classe media: 100mila euro di salario non bastano, il costo delle case è proibitivo e alla fine molti se ne vanno".

Il tema dell’abitazione e del diritto alla casa è quantomai attuale anche in Italia: molte città sono stritolate dalla bolla degli affitti brevi e per i residenti trovare un’abitazione decente è un miraggio.

"Fare un paragone California-Italia non è agevole, anche perché noi siamo molto più urbanizzati e abbiamo problemi urbanistici diversi. Ma qualcosa ci parla: le città dove ci sono le condizioni migliori di vita e lavoro come Roma, Milano o Bologna, sono alla fine anche quelle dove ci sono problemi alla casa".

Il motivo qual è?

"Sempre uno squilibrio. Tra la domanda di case e l’offerta".

Il film ‘Nomadland’ con Frances McDormand parla proprio dei nuovi nomadi, che una casa non l’hanno e si spostano di area in area, nei parchi degli Usa.

"Il rapporto degli americani con la casa è diverso. Nel corso della vita la cambiano anche 10-11 volte, si spostano con facilità. Nomadland parte da un licenziamento e segue il muoversi della protagonista e degli altri nuovi nomadi. In parte il film romanticizza questo processo, dove non viene mostrato il disagio delle dipendenze, ma ci mostra la ferocia dietro le leggi sociali. L’America è anche questo".