di Nives Concolino
Sarà il deejay Joseph Capriati ad accendere la musica subito dopo la premiazione del MotoGp Gran premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini oggi al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Notissimo per i dj-set finora tenuti in 75 nazioni e per aver prodotto 120 singoli, tre album e svariati remix, farà echeggiare la sua musica tra pista e platea, mescolando le note alle emozioni.
Allieterà il momento chiave del grande evento sportivo?
"Cercherò di allietare tutti gli appassionati e tifosi che si riuniranno intorno al podio, dandogli ulteriore energia con la musica. In quella mezzora farò tutto il possibile, cercando di far ballare anche chi non pensa di ballare". Come si è appassionato ai motori?
"Da ragazzino. Di domenica la mia famiglia si riuniva a tavola da mio zio, insieme seguivamo Valentino Rossi, che ho poi incontrato, perché lui ama la musica tecno e house che ci accomuna. Non posso essere presente a tutte le gare, perché viaggio tanto, ma almeno una volta all’anno ho sempre seguito il grande campione, mentre lui veniva alle mie serate. Da qui la connessione con il MotoGp".
Mantiene l’amicizia con Valentino?
"Assolutamente sì. Sono andato a trovarlo un paio di volte, poi lui è venuto due volte da me a Ibiza per sentirmi suonare. E’ una persona squisita, quando sono andato a trovarlo a Tavullia, mi ha aperto le porte di casa. Nel suo angolo con consolle ci siamo messi insieme ad ascoltare la musica. Mi ritengo molto fortunato a essere uno dei suoi deejay preferiti".
Il Dottore in pista ci manca!
"Quando sono stato a Valencia per la sua ultima gara, avevo le lacrime, ricordo i murales a lui dedicati e quella sorta di museo con tutti i suoi cimeli, é stato un momento leggendario".
Intanto lei porta la sua musica in tutto il mondo...
"Ho cominciato a viaggiare dal 2007 e non mi sono più fermato. Ho però cominciato a fare il deejay nel 1998, a 11 anni. Davanti a casa, nel parco dove si riunivano le famiglie degli americani che lavoravano per la Nato c’era la festa dell’Indipendenza: lì vidi un ragazzo che mixava i dischi. Mi appassionai, finché con 500 euro regalatimi da mio zio comprai un giradischi a trazione con cinghie. Con questo e con quello antico di mia nonna, un mixer usato, cuffie e due casse ho cominciato a mixare. A 16 anni ho fatto la mia prima produzione e a 18 ho inciso il mio primo vinile".
Cos’ha ora in programma?
"A tre anni dall’album Metamorfosi sono tornato in studio per altre produzioni. Sto poi preparando un evento dall’omonimo nome nell’Amnesia di Ibiza. Quest’inverno andrò a lavorare in America e in Asia".