Bologna, 21 aprile 2024 - Domani si celebra la 54esima Giornata Mondiale della Terra, anche se c'è davvero poco da festeggiare, visto che di anno in anno gli impatti dei cambiamenti climatici aumentano in modo esponenziale.
FOCUS / Giornata della Terra: gli eventi in Emilia Romagna
Fra meno di 30 anni, ai ritmi attuali, negli oceani ci sarà il quadruplo della plastica e uno degli hotspot globali per le microplastiche è proprio il nostro mare Mediterraneo: Nelle sue acque si trova la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nelle profondità di un ambiente marino, ben 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato, secondo l’ultimo rapporto Wwf. Ogni anno il Mare Nostrum ingurgita 229mila tonnellate di rifiuti di plastica, come se ogni giorno 500 container scaricassero in acqua il proprio contenuto. Di queste, ben il 15% arriva dall’Italia.
L’allarme è evidente e in tutto il mondo la data del 22 aprile viene ricordata con iniziative d'ogni tipo. Anche da noi in molti si danno da fare per migliorare, anche nel piccolo, l'incidenza negativa dell'uomo sulla vita del nostro pianeta. Ad Esempio a Rimini si sono raccolti i rifiuti in spiaggia, mentre a Venezia i gongolieri sub hanno ripulito i fondali di Murano.
Earth day 2024, gli obiettivi: un pianeta senza plastica
Il tema scelto quest'anno per la Giornata della Terra è: Planet Vs Plastics. Tre i principali obiettivi: 1) Ridurre il 60% delle plastiche sul pianeta entro il 2040, sensibilizzando i cittadini del mondo sui danni arrecati dalla plastica alla salute umana, animale e alla biodiversità 2) Eliminare la plastica monouso entro il 2030 3) Investire in tecnologie e materiali innovativi per costruire un mondo senza plastica. Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International spiega: è "una richiesta pressante per agire subito a salvaguardia della salute di ogni essere vivente sul pianeta non solo per limitare il più possibile l'uso della plastica, ma anche per chiedere iniziative e politiche di sensibilizzazione. Prendere consapevolezza è il primo passo.
L’app Sprecometro: misuriamo l’impronta ambientale
Dunque domani, 22 aprile, c’è un gesto immediato ed efficace che tutti possiamo fare: scaricare la app Sprecometro, messa a punto dalla campagna Spreco Zero con l’Università di Bologna, e misurare la nostra impronta ambientale: calcolando l’impatto economico e l’impronta idrica del nostro spreco alimentare, ma anche l’impronta carbonica. Nel marzo 2024, l'impronta carbonica generata dallo spreco di 14.282 utenti della app Sprecometro è stata pari a 243.134 kg di CO2 equivalente, che corrispondono a 2.024.977 km di auto. È come se si facesse 50 volte il giro della Terra.
Spiaggiastico a Rimini: raccolta di rifiuti sul lungomare
Un sole splendente e un limpido cielo blu - nonostante le previsioni di questa primavera capricciosa - hanno accompagnato stamattina la camminata di raccolta rifiuti sul lungomare. Un risultato davvero 'Spiaggiastico', sottolineano gli organizzatori: ben 134 chili di rifiuti (la gran parte plastica, che come si sa fa ammalare il mare e le sue specie) sono stati recuperati da persone di tutte le età e di buona volontà. Alle 10 di stamane, davanti al Bagno 60 di Rimini, erano in un centinaio i volontari di 'Spiaggiastico', che hanno raccolto i rifiuti abbandonati sulla spiaggia dal Bagno 47 al Bagno 63. L'iniziativa è promossa da Le Befane Shopping Centre, insieme con la Cooperativa Operatori di Spiaggia, Piacere Spiaggia Rimini e Fondazione Cetacea. Tra i volontari che si sono rimboccati le maniche in spiaggia anche Anna Montini, Assessora alla Transizione ecologica del Comune di Rimini e Massimo Bobbo, Direttore delle Befane, tutti muniti di guanti, cappellino, maglietta e zainetto realizzati dal Centro commerciale per l'occasione.
Murano: 16 quintali di rifiuti pescati dai fondali
I gondolieri sub di Venezia si sono immersi oggi per la prima volta a Murano facendo registrare il record assoluto di raccolta rifiuti dai fondali: dal mare sono emersi ben 16 quintali di rifiuti, nell'ultima attività di recupero dei rifiuti nei canali di Venezia per la stagione 2023/24. Le zone interessate sono state quella di Rio dei Vetrai, nel Canal Grande di Murano e nei tre bacini d'acqua libera lungo la Riva Longa tra il Ponte Toffolo e la fermata Actv Murano Museo: zone 'battezzate' in collaborazione con i tecnici del Comune. Per la prima volta hanno partecipato all'immersione ecologica anche i sommozzatori della Guardia di Finanza, che hanno voluto così celebrare i 250 anni dalla fondazione: erano presenti il generale Riccardo Rapanotti, comandante regionale veneto delle Fiamme gialle e il tenente colonnello Vincenzo Cellamare, comandante del Nucleo Sommozzatori della Gdf. Dai fondali è riaffiorato un po' di tutto: ferri vecchi d'ogni tipo, una lavatrice, un forno da cucina, 2 cestini per l'immondizia, alcuni tubi innocenti, 18 metri di tubi vari, un monopattino, un pesante blocco di marmo, un tavolo da soggiorno, un copri motore per barca, due telefonini e alcuni copertoni. Ed è solo l'ultima delle imprese dei gondolieri sub, che in quasi 5 anni hanno permesso di raccogliere oltre 20 tonnellate di rifiuti. Al termine delle operazioni di recupero è stata ripristinata la viabilità acquea nelle zone interdette alla navigazione.