
Estate al Mare, tra Tatuaggi, 'Mi Piace' e Videochiamate
Rosalba
Corti
Facciamo in fretta a goderci l’estate, finisce troppo presto. C’è il sole, e il caldo vero è arrivato. In spiaggia gli adolescenti chattano, i tavolini sono pieni di donne rifatte che brindano facendosi selfie, i turisti tedeschi son tornati con i loro sandali, gli anziani giocano a bocce controllando ogni tanto la connessione del telefonino. Sotto l’ombrellone le famiglie sono chine sui cellulari, i figlioletti sui tablet con cartoni animati, i balli di gruppo invadono lettini e orecchie già stanche dei tormentoni dell’estate. I glutei, le pance, le gambe, i muscoli sono tutti tatuati, e come direbbe il mio anziano bagnino "n’gne più n’ignurent pe fa du ciacri" (non c’è più un ignorante per fare due chiacchere). Non si gioca più a scavar buche con le palette, non si fanno più castelli di sabbia, ora si mette un ’mi piace’ e si fanno le videochiamate. Io che sono nata in un’era non digitale, dove contava guardarsi negli occhi, dove ci si vedeva per parlarsi di persona, le amicizie si coltivavano fin dall’infanzia e si comunicava da un lettino all’altro senza wi-fi, osservo questa nuova vita di spiaggia e capisco Mina che da 40 anni, ha chiuso con il genere umano.