RAFFAELLA CANDOLI
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Elio, con Jannacci ci vuole orecchio A Sarsina la sua dedica al maestro

L’opera del cantautore milanese rivisitata stasera dal frontman delle ’Storie Tese’. Con lui cinque musicisti

Elio, con Jannacci ci vuole orecchio A Sarsina la sua dedica al maestro

di Raffaella Candoli

Èforse l’erede o comunque il personaggio più prossimo all’ideale di "genio e sregolatezza" di Enzo Jannacci: Elio, frontman di Elio e le Storie Tese, salirà suil palco da solista stasera, alle 21, all’arena Plautina di Calbano di Sarsina, per lo spettacolo Ci vuole orecchio. Elio prende a prestito il titolo dell’album che l’indimenticato cantautore milanese pubblicò nel 1980, rivisitando e reinterpretandone i brani, attraverso uno spettacolo giocoso ma profondo, così come era Jannacci, perché "chi non ride, non è una persona seria". La performance prevede l’esecuzione di una quindicina di canzoni intervallate a racconti, godibili e seri allo stesso tempo, e ai ritratti di personaggi stralunati eppure reali, attinti non solo da testi di Enzo Jannacci, ma da diversi autori che il medico-cabararettista ha incrociato sul proprio personalissimo percorso artistico: Michele Serra, Dario Fo, Umberto Eco, Marco Presta, Francesco Piccolo, Cesare Zavattin, Franco Loi.

La storia privata e familiare di Elio, all’anagrafe Stefano Belisari, ha incontrato quella di Jannacci: il padre di Stefano-Elio infatti, era stato compagno di liceo, al Berchét di Milano, di Enzo Jannacci, i cui dischi, insieme all’ammirazione per l’amico delle superiori, in casa Belisari non mancavano. E così Elio è cresciuto con Jannacci nel cuore, fino a decidere, a più di 60 anni, di rendergli una sorta di omaggio. Affiancato dalla regia di Giorgio Gallione, lo spettacolo percorre un viaggio musicale nell’arte non convenzionale di Jannacci, tralasciando i pezzi più gettonati quali Vengo anch’io, senza rinunciare a quelli storici quali L’Armando, o El purtava i scarp de tennis; affronta pezzi surreali datati anni ’60, come "Sopra i vetri", Aveva un taxi nero, o quelli di vent’anni successivi, come appunto Ci vuole orecchio e Silvano, per finire con la struggente Quando il sipario calerà.

Cinque musicisti affiancano Elio sul palco - Alberto Tafuri al piano, alla batteria Martino Malacrida, al basso e contrabbasso Pietro Martinelli, al trombone Giulio Tullio e al sax Sophia Tomellieri (nipote dello storico sassofonista di Jannacci) - pure loro dotati di quella lucida follia che rende la performance assolutamente coinvolgente e immersiva nel mondo del "poetastro", come amava definirsi Jannacci. Il progetto fa parte della rassegna Savio Trail, ed è frutto della collaborazione tra Comune di Sarsina, Pro Loco, Unione Valle Savio e Cammino di San Vicinio.