BEPPE BONI
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Saman e le altre, urla dal silenzio

In questa brutta storia di oscurantismo sociale e religioso si conferma il fatto che a volte, imprevedilmente, la realtà supera in modo surreale la fantasia. Non si trova il corpo della 18enne pakistana Saman Abbas, presumibilmente uccisa in famiglia perchè rifiutava il matrimonio combinato e voleva uscire dal tunnel dell'islamismo per vivere all'occidentale. Eppure capitolo dopo capitolo si comprende che non c'è solo  un padre - padrone a cui attribuire la responsabilità di aver fatto giustiziare, dallo zio, la povera Saman nelle campagne di Reggio Emilia.

C'era una intera rete familiare,fatta di parenti e amicizie che sapeva, che tramava che tollerava, che ha coperto a vario titolo e soprattutto che considerava 'cosa nostra' il tormento della giovane Saman e la vendetta di chi non voleva farla uscire dal guscio protetto di una cultura dove si mischiano pericolosamente ignoranza, abitudini arcaiche e religione.

Come spesso accade nell'Islam più arretrato. Un cocktail col sapore dell'orrore che, come in questo caso, prevede come sbocco inevitabile anche la morte di chi non sta alle regole. Un mondo chiuso fra convinzioni arcaiche e diktat del Corano. Il giudice per le indagini preliminari nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per padre, madre (fuggiti in Pakistan), zio della ragazza (latitante) e due cugini (uno arrestato in Belgio) spiega chiaramente che la "rete" ha agito contro la ragazza "rea di aver trasgredito a precetti religiosi e disonorato conseguentemente il proprio nucleo familiare".

Per questo sarebbe stata strangolata, il corpo sepolto chissà dove.  C'è una famiglia complice, uno zio capoccia cinico e violento, un fratello minorenne che sapeva, perfino una misteriosa conoscente che telefona dall'Inghilterra e dice al ragazzino di tenere la bocca chiusa. Il giudice infatti parla ancora di un ambiente "che denota alto tasso potenziale di criminalità, tenuto conto della condivisione di una religiosità tradizionale del tutto intollerante  ad ogni violazione dei precetti islamici".

La storia di Saman non è un caso isolato, si aggiunge a quello di altre vicende analoghe accadute a Brescia e Modena. Ha di nuovo scoperchiato un mondo di orrore che gravita intorno a noi ma di cui ci accorgiamo poco e male. L'Italia si svegli e ascolti le urla che giungono dal silenzio.