Civitanova Marche, 25 settembre 2024 – Tassa rifiuti, stanno arrivando nelle case i bollettini del conguaglio 2024 con gli aumenti e non mancano le proteste dei cittadini. Quest’anno il carico Tari su famiglie e imprese cresce dell’8,38%, quantificato dalla giunta nel piano economico finanziario ricalcolato sulla base dei maggiori costi sostenuti dal Cosmari per lo smaltimento e che nel biennio 2024/2025 peseranno per il 18% in più sugli utenti.
La spesa del servizio è stato calcolato in 8.905.000 euro nel bilancio comunale 2024, somma coperta integralmente dagli introiti delle bollette e che ogni anno aumenta nonostante la raccolta differenziata, comunque ferma sotto il 75%. I rincari sono conseguenza della paralisi in seno all’assemblea dell’Ata 3 - dove Civitanova è il Comune con più peso - incapace di indicare il sito della nuova discarica provinciale e così l’immondizia viene conferita fuori dai confini del maceratese con costi molto superiori, che si ripercuotono sulla tariffa: +8.38% nel 2024, in scia agli aumenti degli anni precedenti, e il quadro economico ha già chiarito che pure nel 2025 sulla Tari verrà caricato un ulteriore 9%.
L’assessore al bilancio Claudio Morresi ribadisce quanto aveva dichiarato in consiglio comunale ad aprile, durante il voto sul piano finanziario che stabiliva gli aumenti: “Dissi che i nuovi importi avrebbero inciso per circa un euro in più al mese sulle bollette ed è quello che sta avvenendo”.
La tassa rifiuti si paga sui metri quadri e con questo provvedimento ecco come cambiano le tariffe: per abitazioni, garage, soffitte e cantine il costo passa da 1.83 a 1.98 euro, per gli alberghi con ristorante da 4.01 a 4.35 euro, alberghi senza ristorante da 2.41 a 2.61 euro, per i bed & breakfast e affittacamere da 2.14 a 2.32, per stabilimenti balneari da 3.27 a 3.54 euro e sulle aree scoperte da 0.99 a 1.07 euro. L’aumento per ristoranti, trattorie, mense e fast-food va da 9.82 a 10.64 euro, per gelaterie, bar e pizzerie da 9.02 a 9.78 euro.
Nelle aree dedicate al commercio al dettaglio di beni non alimentari si passa da 7.18 a 7.78 euro e di beni alimentari da 10.36 a 11.23 euro. Il rincaro per gli ambulatori medici e di analisi e per i negozi di toelettatura animali va da 3.27 a 3.54 euro, per le industria da 3.99 a 4.32 euro, per li studi professionali da 4.42 a 4.79 euro, per i laboratori e i negozi artigianali senza vendita al minuto da 3.27 a 3.54 euro e con vendita al minuto da 3.99 a 4.32 euro. Le concessionarie di auto passano da 1.64 a 1.78 euro, i magazzini e i depositi da 3.43 a 3.72 euro, gli ingrossi alimentari da 8.19 a 8.88 euro e non alimentari da 5.56 a 6.03 euro, i circoli sportivi e ricreativi con ristorante e bar da 7.21 a 7.81 e senza da 5.60 a 6.07 euro.