LORENA CELLINI
Economia

Mercatone Uno, i dipendenti dal sindaco. "Ora non abbandonateci"

Presidio di protesta davanti al palazzo comunale

Dipendenti del Mercatone Uno ricevuti in Comune

Civitanova Marche, 8 giugno 2019 - Gli striscioni  con i quali chiedono di riavere il loro posto di lavoro li hanno portati in piazza XX Settembre. Ieri, i dipendenti del punto vendita di Civitanova del «Mercatone Uno», chiuso dalla mattina alla sera il 24 maggio, insieme a esponenti dei sindacati, hanno organizzato un presidio sotto al palazzo comunale, prima dell’incontro con il sindaco Fabrizio Ciarapica, nella sala consiliare. Dopo la chiusura del punto vendita di via Einaudi, a Civitanova 44 persone si sono trovate sulla strada e il fallimento dichiarato dalla Shernon Holding – che non ha avviato i licenziamenti – li taglia fuori dalla cassa integrazione.

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«Sono in una sorta di limbo e le decisioni del tribunale di Bologna sono un passaggio cruciale per definire il percorso dell’amministrazione straordinaria e del trattamento integrativo. Occorrono delle soluzioni immediate, anche perché lo stipendio di aprile è stato decurtato pesantemente e quello di maggio non lo riceveranno», chiariscono Michela Verdecchia (Filcams Cgil) e Marco Squartini (Fisascat Cisl), davanti al sindaco Fabrizio Ciarapica e all’assessore alle attività produttive, Pier Paolo Borroni. Quella che è stata la «squadra» del «Mercatone Uno» di Civitanova occupa i banchi del Consiglio comunale, dove campeggia uno striscione con la scritta «Svenduti a una società fantasma». «Vogliamo che ci sia riconosciuta la cassa integrazione, ma quel che ci preme più di tutto è tornare al lavoro», dice Elisabetta Gaetani, mentre racconta quello che era il loro lavoro, l’impegno messo, fino all’ultimo.

Adesso il futuro è nero. «Ce lo hanno portato via – continua –, perché abbiamo tutti più di quarant’anni, e se non troviamo un’altra occupazione, non potremo versare i contributi nemmeno per maturare la pensione». Quindi l’appello dei dipendenti al sindaco Ciarapica: «Le chiediamo di attivarsi, perché se il Mercatone Uno non dovesse riaprire, noi si possa essere assorbiti e ricollocati in altri posti. Qui ci sono colleghi monoreddito, separati con figli a carico e famiglie con mutui da pagare sulle spalle». Il punto vendita nella zona commerciale di Civitanova, in via Einaudi, ristrutturato nel 2014, è stato chiuso, sebbene gli affari andassero pure bene.

«Siamo sempre stati tra i primi cinque punti vendita in Italia per mole di fatturato – riferisce Emilio Gasparroni, un altro dipendente del Mercatone Uno – e avevamo i clienti che venivano anche da fuori regione, perché lavoravamo bene e la nostra professionalità era un bel biglietto da visita anche per Civitanova. Per questo vi chiediamo di non abbandonarci».