Vendite bluff, tutte le cifre e le operazioni

Nella denuncia dell’imprenditore svizzero sono indicati nomi di politici e professionisti coinvolti. Accuse ora al vaglio della procura

Vendite bluff, tutte le cifre e le operazioni

Il tribunale di Macerata

Civitanova, 1 novembre 2024 – L’acquisizione della licenza demaniale dello stabilimento Dune sul lungomare nord, l’acquisto di villa Morichetti e di appartamenti in via Marconi e in via Asiago erano gli investimenti che un professionista svizzero, ex ciclista professionista, voleva fare a Civitanova attraverso l’intermediazione di un consigliere comunale del centro destra: una vicenda che è l’oggetto di una denuncia presentata dall’elvetico alla procura di Macerata attraverso l’avvocato Roberta Ippoliti, in cui chiede il sequestro preventivo dei beni del politico. Lo accusa di aver fatto sparire – con la partecipazione di madre e fidanzata – una grossa somma: 500mila euro versati per l’acquisto di Villa Morichetti, che doveva essere trasformata in resort di lusso, e di due appartamenti di via Asiago, e altri 300mila per società costituite a fini di portare a termine le operazioni immobiliari. E ci sarebbero, inoltre, circa 140mila euro trasferiti nel settembre del 2022 in conti italiani dallo svizzero e da altri suoi due connazionali per acquisire la concessione demaniale dello chalet Dune, descritto loro dal consigliere come una fonte di grossi guadagni.

Cifre, nomi di due società registrate nell’ottobre del 2022, di due filiali bancarie, di due imprese immobiliari e di due noti studi notarili attraverso cui alcune operazioni sarebbero state eseguite figurano nella denuncia sul tavolo della procura. Le accuse dovranno essere comprovate da riscontri di indagine, se il magistrato, il sostituto procuratore Enrico Riccioni, riterrà che ci sono gli elementi per aprire un fascicolo. Tutta ancora da dimostrare dunque la tesi dello svizzero secondo cui il consigliere comunale, millantando anche conoscenze interne al Comune di Civitanova per ottenere permessi e licenze, avrebbe messo in piedi un sistema per far versare importi su conti aperti presso filiali cittadine di due banche, somme che, sulla base di quanto esposto al magistrato, sarebbero poi sparite, i conti correnti chiusi e le società mai registrate.

I contatti tra i due sarebbero iniziati nel maggio del 2022, un mese prima dell’elezione in consiglio del politico che nell’approccio con l’elvetico si sarebbe presentato come figura apicale del prestigioso brand Bally e come personaggio molto facoltoso, proprietario di imbarcazioni e auto di lusso, millantando conoscenze importanti negli ambienti della politica romana e usando il nome di amministratori civitanovesi per dimostrare di essere in grado di aprire le porte di Palazzo Sforza.