Civitanova, 28 novembre 2024 – Oltre 3300 capi di abbigliamento e prodotti tessili pericolosi per la salute dei consumatori sono stati sequestrati dalle Fiamme Gialle di Civitanova. Il titolare del negozio è stato segnalato alla Camera di Commercio. L’operazione è stata effettuata dai finanzieri di Civitanova nell’ambito di un’attività di controllo del territorio per intensificare i servizi in materia di sicurezza.
Le attività di polizia economico-finanziaria sono state orientate, principalmente, a verificare il corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore, riguardo le informazioni minime da indicare sui capi di abbigliamento e sui prodotti tessili esposti in vendita, per assicurarne un’oculata e consapevole scelta d’acquisto.
Nello specifico, è stato eseguito un controllo nei confronti di un esercizio commerciale della città costiera. Qui sono stati trovati – e sottoposti a sequestro - 3.315 articoli, tra capi di abbigliamento e prodotti tessili destinati alla vendita, in quanto privi delle informazioni in lingua italiana inerenti i dati dell’importatore nonché carenti delle indicazioni riguardanti i materiali utilizzati. “Si tratta di informazioni importanti per la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori, soprattutto nel caso di articoli che sono posti a contatto diretto della persona e, in particolare modo, anche di bambini”, ricorda la Guardia di Finanza.
Per tali irregolarità, il titolare è stato segnalato alla competente Camera di Commercio per l’adozione dei conseguenti provvedimenti sotto il profilo amministrativo.
L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalle Fiamme Gialle a tutela della salute dei consumatori: contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.
A inizio mese, sempre a Civitanova, era stata scoperta una frode fiscale di oltre 2,1 milioni di euro nel settore calzaturiero. Erano scattate la denuncia per la responsabile e la richiesta di chiusura d’ufficio della partita iva all’Agenzia delle Entrate di Macerata. Continua, da parte della Guardia di Finanza, il costante monitoraggio delle imprese della provincia, dalla costa alla montagna.