Civitanova, 28 settembre 2024 – Armeggiare con il cellulare a teatro non è mai una bella idea e se sul palco c’è Antonio Rezza è proprio pessima. L’hanno sperimentato due consigliere comunali, Paola Fontana e Paola Campetelli, investite da uno schietto insulto dell’artista. Gelo in sala al teatro Rossini giovedì sera, con la platea gremita ed entusiasta dell’attore e regista, che ha portato a Civitanova lo spettacolo “Fratto X”, un successo longevo e bagnato da sold out e standing ovation finale.
La performance costruita su sketch dissacranti e geniali, con tanto di Rezza nudo sul palco, si è arricchita di richiami al pubblico; rude quello alle due consigliere in prima fila, mentre verso altri settori ha intimato “spegnete quei cellulari che vi illuminano la faccia e non è un bel vedere”. Non è la prima volta che l’artista lo fa, nel corso di questo spettacolo rappresentato da anni in tutta Italia e arrivato al Rossini nell’ambito del Civitanova Film Festival, ideato e organizzato da Michele Fofi e Giuseppe Barbera. Paola Fontana ci è rimasta male, ma il giorno dopo ha ricevuto la telefonata dell’artista che le ha regalato un libro autografato prima di lasciare la città e che scherza sull’intermezzo teatrale che ha fatto parlare assai.
“Intanto – dice Rezza – voglio ringraziare Michele Fofi e Giuseppe Barbera, che stanno facendo un lavoro molto coraggioso in questa edizione sul tema della marginalità, e grazie anche a chi ha permesso che questo spettacolo venisse rappresentato. L’episodio del cellulare? Succede in ogni teatro, ma non mi sono mica arrabbiato. Certo, dà fastidio, ma ormai maneggiare il telefonino in sala è un’abitudine che si è endemizzata”. Rivela di essersi chiarito con la consigliera: “ma sì e non sono per niente infastidito, anzi. Sono grato a chi si fa beccare, perché mi dà la possibilità di maltrattare qualche malcapitato del pubblico. Tutto qua, e che nessuno strumentalizzi quanto è accaduto”.
Fontana conferma la chiamata di Rezza: “è stata una grande sorpresa e lo ringrazio. È vero che a teatro mi sono sentita in forte imbarazzo e mi dispiace aver disturbato, ma ho usato il telefono perché ho visto un messaggio di mio figlio. Comunque, ho sbagliato”.
Per Fofi quella di Antonio Rezza è stata “una reazione giustificata nei confronti di chi usa il cellulare a teatro, perché la prima forma di rispetto per chi è sul palco è spegnere i telefoni, ma per un artista geniale come Rezza anche questo è spettacolo”. Poi la soddisfazione per il Rossini in tripudio: “uno spettacolo stupendo vedere il teatro gremito, il pubblico entusiasta. Una apoteosi e voglio credere che l’anima del festival si sia incontrata con lo spirito anarchico, irriverente e geniale di Rezza. Siamo fieri di averlo avuto con noi e devo ringraziare l’amministrazione comunale e l’azienda Teatri, perché il programma nasce da un confronto tra noi e loro e da un rapporto di estrema lealtà e collaborazione”.