Civitanova, 13 settembre 2024 – Pescatori costretti a trasformarsi in esperti informatici, ad andare alla tastiera del Pc tra una calata di rete e l’altra e a districarsi con l’e-logbook. Una conversione digitale che li ha esasperati al punto da minacciare proteste al rientro dal fermo pesca.
Le società cooperative Casa del pescatore e Associazione civitanovese produttori ittici danno voce allo scontento: “Ancora una volta i pescatori sono vittime di eccessi burocratici e iper legislazione europea, che rischiano di impedire l’attività di pesca”. Il problema sono i vincoli dei regolamenti europei, perché da diversi anni i comandanti dei motopescherecci sono obbligati a compilare l’e-logbook, ovvero il giornale di pesca elettronico su cui vanno caricati i quantitativi del prodotto pescato. Dal 30 settembre quest’obbligo sarà inasprito, perché al pescatore si chiede di compilare il giornale elettronico a ogni calata, ovvero a ogni ritiro a bordo della rete, quindi circa ogni ora, con l’indicazione di ogni chilo di specie di pesce pescato.
“L’assurdità del nuovo obbligo – sottolineano le cooperative – sta nel fatto che in mare i pescatori sono sempre impegnati nelle attività tipiche della professione, non hanno tempo materiale da passare davanti al computer e nemmeno per inserire nel sistema elettronico tutte le specie di prodotto, che sono decine e decine, e a ogni calata ovvero praticamente ogni ora, ora e mezza”.
Le regole dicono che devono farlo sempre, comprese le giornate di maltempo, quando è già difficile a navigare figurarsi stare al computer. Le cooperative definiscono “assurdo l’obbligo imposto dall’aggiornamento software dell’e-logbook perché già avviene la comunicazione giornaliera del pescato e farlo a ogni calata appare un accanimento senza senso, se non quello di mettere ancora un ulteriore impedimento all’attività di pesca da parte della Commissione europea, che ormai da anni si distingue per una legislazione contraria all’attività dei pescatori europei, basti pensare all’obbligo imposto dal nuovo regolamento controlli, che nonostante il voto contrario del Governo italiano impone le telecamere a bordo dell’imbarcazione, neanche i marittimi fossero delinquenti”.
La conclusione è che “il diritto al lavoro, garantito dalla Costituzione, appare sempre più messo in pericolo da leggi e leggine assurde come questa. Se le istituzioni europee e nazionali dovessero persistere nel loro intento in materia di e-logbook le marinerie italiane potrebbero attuare forme di protesta alla ripresa dell’attività dopo il fermo pesca”.