Civitanova, 9 agosto 2022 - E' un cugino 25enne l'accoltellatore di Rachid Amri, il giovane tunisino ucciso ieri sera sul lungomare di Civitanova (video). Il giovane si trova attualmente nella caserma dei Crabinieri di Civitanova (foto).
Un altro omicidio a Civitanova, a pochi giorni da quello di Alika. Letale il colpo di coltello che lo ha raggiunto ed è stata inutile la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, dove è arrivato già morto. È successo intorno alle 22, sul lungomare sud, a ridosso dei giardini di via Massimo D’Azeglio. Nella rissa sarebbe rimasta ferita anche un'altra persona.
Tutta l’area intorno è stata transennata dagli agenti del commissariato di polizia di Civitanova e dalla polizia municipale, intervenuti con pattuglie insieme a una squadra dei vigili del fuoco. Nel parco giochi è sttao rirtovato il coltello. La coltellata sferrata al culmine di una colluttazione e il teatro della tragedia è distante poche decine di metri dai giardini di via Cavour dove, nella notte tra sabato e domenica, due magrebini hanno pestato a sangue un pakistano.
Solo pochi giorni fa la tragedia di un altro omicidio, quello di Alika Ogorchukwu, il 39 enne nigeriano ucciso a mani nude in pieno centro da Filippo Ferlazzo, 32 anni, operaio salernitano. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere della videosorveglianza. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato un ragazzo italiano a soccorrere per primo il magrebino ferito e a caricarlo in macchina per la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale, dove però è arrivato cadavere.
Il movente
L'omicidio potrebbe essere legato a una lite o comunque a un regolamento di conti dopo una precedente aggressione. Sulla vicenda indaga la polizia, Squadra Mobile di Macerata e Commissariato di Civitanova Marche, coordinata dal pm di Macerata Stefania Ciccioli che ieri sera ha eseguito un sopralluogo in zona. Sul posto c'erano anche agenti della polizia locale e i vigili del fuoco che hanno supportato le ricerche dell'arma del delitto o di altri elementi utili alle indagini, fornendo un'illuminazione adeguata nella zona transennata e perlustrata dalla Scientifica. L'accoltellamento, a cui è seguita la morte del tunisino, potrebbe essere stato innescato da una ritorsione per episodi violenti precedenti, alcuni dei quali legati probabilmente allo spaccio di stupefacenti.
Il cugino
Ha ucciso il cugino con una coltellata in pieno petto dopo averlo rincorso sul lungomare 'Piermanni', poi ha fatto perdere le proprie tracce, abbandonando l'arma del delitto in un parco giochi per bambini, davanti a uno scivolo. Già ieri sera, gli inquirenti sapevano chi fosse, dopo aver sentito alcuni testimoni e, in particolare, il magrebino che ha aveva accompagnato il connazionale in ospedale, dove è giunto privo di vita. Decisive sono stati anche l'esame del cellulare della vittima e l'esame di alcune telecamere di videosorveglianza. Lo hanno preso a Porto Sant'Elpidio, nella tarda mattinata e sottoposto a fermo indiziato di delitto: Saidi Haithem ha 26 anni, è celibe, irregolare in Italia, senza un'occupazione. E' accusato di omicidio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, porto illegale di arma da taglio.
Per gli inquirenti, quanto e' stato raccolto da ieri sera a questa mattina sono "gravi ed incontrovertibili indizi"; inoltre, sussisteva il pericolo di fuga dell'aggressore, che, dopo essere stato accompagnato nella caserma dei carabinieri di Civitanova, è stato trasferito presso la casa circondariale di Fermo in attesa dell'udienza di convalida che, per competenza territoriale, si svolgerà davanti al gip di Fermo, visto che nell'abitazione di Porto Sant'Elpidio, i carabinieri hanno rinvenuto 28 dosi di eroina, per un peso complessivo di circa 10 grammi e diversi cellulari, tutti sequestrati. Il colonnello Nicola Candido, comandante provinciale dei carabinieri, ha comunque sottolineato che "restano aperte una serie di questioni in fase di approfondimento" e le procure di Fermo e Macerata lavoreranno in accordo.
Sul grado di parentela tra i due è in corso un approfondimento. Saidi Haithem lo hanno preso all'interno di un sottoscala di una palazzina di Porto Sant'Elpidio, dove vive un parente, costretto agli arresti domiciliari, e dove si era nascosto "nel tentativo - ha spiegato Massimo Amicucci, che comanda i carabinieri di Civitanova Marche - di sottrarsi alle ricerche, evidentemente perche' era consapevole delle sue responsabilita'". In conferenza stampa, il procuratore di Macerata, Claudio Rastrelli, ha sottolineato che "durante le operazioni del fermo e di accompagnamento in caserma, l'indagato ha ammesso gli addebiti e indicato i luoghi dove si era disfatto degli indumenti che indossava al momento del delitto".
La dinamica
Ad affrontarsi sul lungomare sud di Civitanova erano 4 tunisini, due contro due, che poi si sono inseguiti per qualche decina di metri fino al luogo dell'omicidio, dove èspuntato un coltello da cucina e uno dei quattro, Rachid Amri, è rimasto senza vita a terra: la lama, di una quindicina di centimetri, si è infilata tra cuore e polmone sinistro. A tirare il fendente mortale il cugino ventiseienne della vittima: lo cercavano nel Fermano, tra Porto Sant'Elpidio e Lido Tre Archi, dove aveva trovato una sistemazione, anche lui da clandestino. Nel primo pomeriggio i carabinieri lo hanno preso e portato prima in caserma in stato di fermo e poi in carcere.
Le parole del sindaco
"Servono azioni per combattere questa escalation di violenza", ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica, da ieri notte in contatto con il prefetto di Macerata, Flavio Ferdani. Il sindaco Ciarapica ha anche sottolineato che l'omicidio della scorsa notte ha una matrice diversa rispetto alla morte dell'ambulante Alika Ogochukwu, "ucciso da un gesto irrazionale e imprevedibile". Le spiegazioni sull'accoltellamento mortale della scorsa notte vanno ricercate negli ambienti dello spaccio della droga, "situazione - ha evidenziato il primo cittadino - che va tenuta strettamente sotto controllo"
Oggi tavolo sulla sicurezza
Questa mattina, alla Prefettura di Macerata, si è anche tenuta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel corso della quale il sindaco di Civitanova, Ciarapica, e il presidente della Provincia, Parcaroli, hanno chiesto misure immediate per intensificare i controlli impiegando un numero maggiore di uomini e mezzi.