Civitanova Marche, 29 ottobre 2020 - Nicoletta Saracco, questi il nome e il cognome di un magnifico concentrato di bellezza e al tempo stesso amore per la vita. La sua è una storia quasi incredibile, perché la trentenne di Civitanova la voglia di vivere, rigorosamente a colori, l’ha resa arte con un progetto benefico –chiamato @niartgallery – col quale trasmette l’importanza della prevenzione del tumore al seno. Un messaggio «fatto uscire» da pittrice, disegnando, mentre, nel frattempo, proprio lei sta combattendo la battaglia contro il male del secolo per «far uscire» dal suo corpo un tumore. Nicoletta da qualche anno lavora a Milano nel settore della moda come shoes designer (Chloè e poi Etro) e, sprigionando una ventata di allegria ed energia stupefacenti, racconta la sua esperienza (La7 farà uno speciale a novembre) e il progetto benefico. «Ho avuto la diagnosi a giugno 2019, sentivo una pallina nel seno e ho fatto una ecografia, ero qui nelle Marche. Purtroppo la diagnosi di una ciste fu completamente sbagliata, due mesi dopo la palla era più grossa e feci una visita a Milano. Scoprii che era un tumore. Per colpa dei due mesi persi la palla si era estesa e non era più operabile, in più il tumore era metastatico. Ho iniziato così il percorso allo Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia con una cura sperimentale».
La sua reazione? «Uno choc. Per fortuna c’era mia sorella Roberta, perché all’inizio non ero lucida nemmeno quando i medici mi parlavano. La mia famiglia ha sempre avallato ogni mia scelta, come quella di andarmene a 19 anni per studiare. Sono a Civitanova ma presentissimi nella mia vita».
Teme il Covid? «L’ho preso. Dovevano farmi una tac ai polmoni a marzo, ero positiva. Fortunatamente asintomatica, tuttavia ho potuto iniziare la chemio solo a maggio. Faccio una cura per bocca che non mi sta dando effetti collaterali. I capelli li ho tagliati subito, prima mi arrivavano in fondo alla schiena, non volevo vederli cadere. Ma io sto bene, nemmeno penso di avere un tumore».
Sorride sempre. «Non so come andrà a finire, ma voglio vivere. Ho lasciato il lavoro, mi sono dedicata a viaggi, agli amici, ai due cani. In estate ero sempre in spiaggia a Civitanova. E poi c’è il progetto @niartgallery».
Lo può descrivere? «Durante il lockdown non potevo stare ferma e, odiando cucinare, mi sono messa a dipingere su tela. Ho cominciato con una Madonna, però senza volto, ognuno può associarla a ciò che vuole. Quadri coloratissimi, sono piaciuti e allora ne ho parlato con lo Ieo per un progetto. Così parte del ricavato è devoluto alla ricerca, alla Fondazione Ieo-Ccm». Dipinti, quindi, come strumento per diffondere il tema della prevenzione? «Esatto. Vip come Sabrina Salerno, Costanza Caracciolo e Bianca Atzei mi hanno aiutato a promuoverlo. Ho appena registrato il marchio, sto lanciando anche una linea di felpe e t-shirt».
I destinatari sono i giovani? «Sì. Sto usando Instagram proprio per arrivare direttamente ai ragazzi. Io a 29 anni non avevo mai fatto una ecografia e i giovani devono capire quanto sia fondamentale la prevenzione».