LORENA CELLINI
Cronaca

"Lotteremo per difendere le nostre attività"

Concessioni balneari all’asta tra due anni, Petrelli dell’Abat: "Pronti alle vie legali". E la Regione prepara un tavolo tecnico

di Lorena Cellini

Torna l’incubo Bolkestein per i balneari con la sentenza del Consiglio di Stato che fissa la scadenza delle loro concessioni fra un anno, al 31 dicembre 2023 dopo di che al via la liberalizzazione del settore con le licenze all’asta. "Era nell’aria, ma speravamo non succedesse. Un brutto colpo la sentenza, difficilissima da impugnare credo. Adesso stiamo sentendoci tra noi, leggendo e studiando per capire come possiamo intervenire, ma è chiaro che la battaglia va fatta e anche pesantemente se serve, perché il livello della rabbia è alto e arriva da lontano". Mara Petrelli e responsabile provinciale Abat, associazione dei balneari, ed è il termometro della categoria per una sentenza che è una mazzata per chi svolge la propria attività sulle spiagge e che aveva come orizzonte la data del 2033 stabilita nel decreto Mille Proroghe del 2018. "La verità – sottolinea Petrelli – è che le spiagge italiane fanno gola a tanti. Vogliono tagliarci fuori per motivi economici e fare spazio a grandi gruppi. Cosa faremo? Non lo so ancora. La voglia è alzare un bel polverone. Comunque combatteremo per difendere le nostre attività e vedremo come. In ogni caso muoveremo i legali". C’è tanta amarezza tra i balneari e delusione più nei confronti della politica italiana. "Quando è uscita la Bolkestein – botta Petrelli – altri Stati si sono tutelati. L’Italia invece non ha fatto nulla. La Spagna ha varato una proroga di quasi novanta anni, la Francia idem, il Portogallo pure. Le loro leggi non sono state impugnate dall’Europa, ma quando l’Italia ha provato a dire qualcosa sono scattate infrazioni su infrazioni. C’è la volontà di farci sgomberare. Tutto questo è successo perché la politica italiana non ha agito quando doveva, perché gli atti che dovevano contrastare la Bolkestein discussi la mattina cambiavano la sera sui tavoli romani. I politici hanno parlato e parlato e i risultati eccoli". Non vogliono sentir parlare i balneari del principio della libera concorrenza: "Abbiamo tutti mutui sulle spalle per pagare lavori di migliorie così da poter offrire sempre servizi all’avanguardia. La nostra volontà di investire non è mai stata in discussione perché avevamo davanti a noi una prospettiva a venti, trenta anni. Ci sono balneari arrivati alla quarta generazione lavorando nel chiosco. E adesso? Ci vengono a dire che dobbiamo farci da parte per far entrare chi? Tutti i sacrifici che abbiamo fatto in nome di chi, del primo che arriva e che all’asta prende tutto?" Reagisce anche la politica. Carlo Ciccioli, Elena Leopardi e Pierpaolo Borroni, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, definiscono quella del Consiglio di Stato "una sentenza che esautora il Parlamento e mette a rischio posti di lavoro anche nelle Marche. Incomprensibile che gli ultimi Governi, Conte 2 e l’attuale Draghi, non abbiano posto in essere le azioni necessarie per scongiurare gli effetti della direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari. Da parte nostra investiremo della questione il Consiglio regionale per far sentire, forte e chiara, anche la voce delle Marche". La Regione organizzerà la prossima settimana un tavolo tecnico coinvolgendo operatori, professionisti del settore e rappresentanti istituzionali "per avere il punto della situazione e per lanciare un segnale di solidarietà e vicinanza al comparto". Lo rende noto l’assessore Guido Castelli: "Quello che tanto temevamo, purtroppo si è verificato con puntualità preoccupante", osserva, definendo la sentenza "un colpo durissimo al turismo per l’Italia costiera con effetti straordinariamente negativi a ricaduta su tutto il settore. E non solo". "Riteniamo che questo costituisca un fatto molto grave

che condiziona e condizionerà il futuro di decine di migliaia di

realtà imprenditoriali (molte a conduzione famigliare) che oggi, per una decisione presa dall’alto, si troveranno a dover

riscrivere il proprio percorso professionale" conclude.