Ci sarebbe una banda, formata da tre extracomunitari, dietro alla scia di furti avvenuta lo scorso weekend, a Porto Recanati. Infatti, nel mirino dei balordi sono finite diverse auto che erano parcheggiate lungo le vie pubbliche, dalle quali sono stati asportati i catalizzatori di scarico, tranciati di netto con un frullino. Anche ieri mattina, alcuni cittadini si sono recati nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia. Ma, a vedere i banditi all’opera, è stato un giovane di 26 anni che sabato, passando davanti all’auto del genitore, ha notato i malfattori all’opera e li ha fatti fuggire via. Lo racconta proprio il padre del ragazzo, un 60enne portorecanatese (G. G. le iniziali). "Avevo lasciato la mia Bmw 316 in un parcheggio che si trova lungo la strada statale, sotto al cavalcaferrovia – spiega l’uomo –. Dopo, intorno alle 11.10, mio figlio è passato per caso da quelle parti, in auto. Ma presto ha notato qualcosa di molto strano: la mia Bmw era stata alzata con un cric e davanti c’era una Fiat Croma di colore scuro, quasi a coprire. Allora si è avvicinato, lasciando l’auto vicino alla Fiat, e ha visto un extracomunitario, probabilmente pakistano, con la maglia nera e un orecchino in oro, che stava trafficando lì vicino. Mentre dentro alla Fiat c’erano altri due extracomunitari: tutti e tre avevano tra i trenta e i quarant’anni". A quel punto, il giovane si è fatto sotto. "Li ha guardati e gli ha detto: ‘che fate?’. I tre hanno risposto, in modo minaccioso: ‘levati di torno’. Così lui è sceso dalla sua auto e ha iniziato a girare attorno, per vedere meglio che stava succedendo. Subito lo straniero di grossa copertura è rientrato nella Fiat e, i tre, sono andati via a tutto gas". Il 26enne ha immediatamente chiamato il padre, il quale è arrivato poco dopo. "Appena mi sono avvicinato alla mia Bmw – riprende il 60enne –, mi sono accorto che avevano rigato uno sportello. Ma il peggio è arrivato nei minuti successivi: quando ho cercato di mettere in moto l’auto, sentivo uno stranissimo rumore. Abbiamo aperto il cofano, e ci siamo resi conto che il catalizzatore era stato segato parzialmente". L’uomo ha sporto denuncia dai carabinieri di Porto Recanati per il tentativo di furto. Al vaglio dei militari sono finite le immagini di videosorveglianza pubblica.
Giorgio Giannaccini