Scoperta frode fiscale di oltre 2 milioni: nei guai la titolare di un calzaturificio

Operazione delle Fiamme Gialle di Civitanova: chiesta la chiusura della partita iva all'Agenzia delle Entrate. La responsabile dovrà rispondere dei reati di dichiarazione infedele, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento di imposta

Guardia di finanza

L’operazione della Guardia di finanza di Civitanova (foto di repertorio)

Civitanova, 6 novembre 2024 - Scoperta frode fiscale di oltre 2,1 milioni di euro nel settore calzaturiero. Sono scattate la denuncia per la responsabile e la richiesta di chiusura d’ufficio della partita iva all’Agenzia delle Entrate di Macerata. I finanzieri della compagnia di Civitanova, al fine di assicurare un costante monitoraggio delle imprese della provincia che operano nell’ambito del distretto industriale delle pelli, del cuoio e delle calzature, hanno approfondito la posizione di una ditta individuale, connotata da indici di pericolosità fiscale rilevati dall’attività d’intelligence. Questo attraverso l’incrocio delle evidenze emerse dalla consultazione delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza.

Le indagini delle Fiamme Gialle costiere, dirette dalla Procura di Macerata, sono state svolte mediante un’attenta analisi della documentazione contabile acquisita, nonché attraverso l’esame delle dichiarazioni rilasciate dai vari clienti e fornitori della ditta, sparsi sull’intero territorio nazionale. Le verifiche hanno permesso di delineare un meccanismo fraudolento basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ricostruendo una base imponibile complessivamente sottratta a tassazione per oltre 2,1 milioni di euro, di iva dovuta per oltre 68.000 euro e di iva non versata per oltre 415.000 euro.

Inoltre, i militari, su concessione da parte del pm che ha dato il nulla osta per l’utilizzo ai fini fiscali dei dati e delle notizie emerse nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, hanno avviato una mirata attività di verifica nei confronti della ditta in questione. La titolare è stata segnalata alla Procura di Macerata per i reati di dichiarazione infedele, emissione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti e omesso versamento di imposta sul valore aggiunto. È stata richiesta alla competente direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate la chiusura d’ufficio della partita iva, “strumento estremamente efficace mediante il quale è possibile determinare la cessazione di attività imprenditoriali risultate di fatto non operative e create al solo fine di porre in essere meccanismi criminosi volti a realizzare frodi all’iva e alle imposte dirette”, spiegano le Fiamme Gialle. La responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

“L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e la destinazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli”, ricorda la Guardia di Finanza.