Civitanova, 22 febbraio 2020 - Nuova fortissima impennata delle richieste di mascherine contro il contagio da coronavirus. E molto elevata continua a essere anche la richieste di disinfettanti. La Gammadis Farmaceutici dei fratelli Angelini ne è sommersa, un numero incredibile dall’Italia, soprattutto dal nord, ma anche dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna e da altri paesi.
La caccia agli strumenti di prevenzione è riesplosa a seguito delle ultime notizie sull’espansione del contagio, sui decessi in aumento, sulle quarantene scattate ovunque e – da ieri – sul fatto che anche l’Italia è chiamata a fare i conti con questa realtà, dopo che per la prima volta un paziente è stato trovato positivo al virus. Una preoccupazione comprensibile e pur essa contagiosa, tanto da incidere anche sul programma vacanze di diverse famiglie che avevano messo in agenda e poi cancellato qualche viaggio all’estero.
Leggi anche Cosa sappiamo sul "contagio asintomatico" Dottor Alberto Angelini, com’è oggi la situazione? "Decisamente delicata e preoccupante. Se fino a qualche giorno la Gammadis si trovava di fronte a un’emergenza in fase calante, oggi si deve purtroppo registrare una vera e propria esplosione, un’impennata di dimensioni straordinarie e un forte bisogno di ricorrere a strumenti protettivi". Quante richieste avete ricevuto? "Una quantità del tutto fuori dalla norma. Ne abbiamo registrate 100 milioni e aumentano giorno dopo giorno, vengono non solo dall’Italia ma anche da altri paesi europei. Basti pensare che solo l’associazione di categoria delle farmacie di Spagna ha chiesto 6 milioni di pezzi. Oltre alle mascherine, vengono ordinati anche disinfettanti, termometri, tute e guanti protettivi". La Gammadis che risposta è in grado di dare? "Abbiamo aumentato il numero dei dipendenti e se ieri erano una decina a fronte dei quattro o cinque impegnati prima del contagio da coronavirus, oggi in azienda siamo in diciassette. Cerchiamo di dare il massimo, ma è difficile soddisfare le richieste di tutti, anche perché ci sono problemi di approvvigionamento di materia prima a complicare la situazione, oltre al tempo materiale di confezionare il prodotto ed evadere gli ordini. Una quantità decisamente sproporzionata rispetto alle aspettative. Naturalmente diamo priorità all’Italia, ma è oggettivamente difficile evadere una domanda che aumenta di pari passo con le preoccupazioni che oggi non sono più da non sottovalutare. In un recente incontro con il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, si è anche condivisa la necessità di mettere in campo misure economiche per contrastare le stime a ribasso del Pil causate dal coronavirus, che sta creando difficolta di approvvigionamento da tutti i Paesi dell’est per molte aziende italiane ed europee". Si registrano episodi di speculazione? "Purtroppo sì e resto sbalordito che vi sia chi approfitta di questo dramma per farlo". Il possibile scenario futuro? "L’augurio è che i contagi restino circoscritti e che le persone considerate a rischio rispettino i protocolli di messa in quarantena anche domiciliare. Qualora si frequentassero luoghi affollati, è bene proteggersi con delle mascherine. Ma ancor più importante è lavare molto spesso le mani con soluzioni idroalcoliche".