Civitanova, 19 novembre 2024 – Il progetto ‘Previsioni demografiche’ del programma statistico nazionale Istat vede una Civitanova sopra i 43.000 abitanti fra dieci anni e una Macerata che, invece, scenderà sotto quota 40mila (precisamnete 39.841). L’evoluzione del censimento elaborata dall’Istituto statistico nazionale per il 2034 assegna alla città costiera 43.246 residenti, + 1.304 rispetto ai 41.942 registrati del 2023. La fotografia dei numeri rivela che la fascia di popolazione più ampia è quella over 55 e in questa quota sarà un vero e proprio boom di ottantenni.
Un trend l’invecchiamento, così come la flessione demografica, che riguarda l’intero Paese e, tuttavia, in questa proiezione futura Civitanova dovrebbe continuare a crescere, anche se di poco, al ritmo di poco più di un centinaio di unità ogni anno. Un quadro ben lontano dalla ‘città adriatica’ che aveva disegnato negli anni 90’ il progettista del piano regolatore, Bernardo Secchi.
Prevedeva una forte espansione di Civitanova e, a guardare l’attività edilizia in atto sul territorio si direbbe sia in canna una primavera demografica invece esclusa dall’Istat, che in qualche modo conferma quello che emerge anche dalle analisi attuali: l’anagrafe dei residenti è al palo e i tanti cantieri aperti - galeotto il Piano casa - sono destinati a soddisfare il mercato delle seconde case di chi a Civitanova non vive.
I dati vanno trattati ovviamente con cautela. Si tratta di previsioni, ma sono elaborazioni di cui la politica farebbe bene a tenere conto per decidere adesso le scelte urbanistiche e sociali che segneranno il futuro.
Perché, se oggi la popolazione anziana (dai settanta anni in su) rappresenta il 18% della platea residente (7.522 su 41.942) fra dieci anni salirà al 21% (9.107 su 43.246) con un aumento in termini numerici di 1.585 unità che è superiore a quello della crescita demografica e questo imporrà scelte e risorse che dovranno soddisfare maggiori bisogni di servizi alla persona e alla salute destinati alla terza età.
Eppure nel dibattito politico questo tema non esiste, tanto che il progetto di una nuova Rsa è da anni fermo nel cassetto. Meno nascite, meno soggetti in età da lavoro e popolazione canuta sempre più numerosa le notizie che arrivano dal futuro, con una buona nuova per gli uomini, che dovrebbero recuperare il gap numerico sulle donne. Oggi sono, infatti, circa 2.000 in meno a Civitanova (20.029 contro 21.913) mentre il 2034 è tinte più celesti perché il rapporto si equilibra; sempre in minoranza, ma con minore distacco (21.255 contro 21.991).