Chiara Barin
Chiara Barin
Sport

Marco Pantani, un dolore lungo 19 anni

Oggi è l’anniversario della tragica morte del campione. Tante inchieste e rivelazioni non hanno chiarito completamente il caso

Marco Pantani

Marco Pantani

Cesena, 14 febbraio 2023 – Diciannove anni fa moriva Marco Pantani. Il giorno di San Valentino del 2004, l’Italia e il mondo intero venivano sconvolti dalla prematura scomparsa di un campione per tanti aspetti ineguagliabile, considerato il più grande scalatore dell’epoca moderna, l’unico capace di infiammare i cuori di milioni di tifosi e appassionati di ciclismo.

Da allora la ricorrenza degli innamorati, nel mondo del ciclismo ed in particolare a Cesenatico, la città dove Marco nacque e da tutti considerata la capitale delle due ruote a pedale in quanto oltre mezzo secolo fa qui è nata la Nove Colli, non si vive più come prima, perché c’è tanta amarezza e rabbia.

Quel maledetto 14 febbraio del 2004 purtroppo non si cancella, eppure la tragedia poteva essere evitata. Sarebbe bastato ascoltare ciò che il campione disse il 5 giugno 1999 quando venne clamorosamente sospeso da un Giro d’Italia che aveva già vinto.

Quella mattina il "Pirata" venne preso di mira da una organizzazione legata alla Camorra che con i suoi tentacoli riuscì a scambiare le provette dei prelievi antidoping, alterando i valori dell’ematocrito. Quel giorno scattò la sospensione per tutelare la salute dell’atleta, ma Pantani sapeva benissimo che c’era del marcio, tant’è che andò subito a farsi fare delle analisi in un laboratorio riconosciuto dalla federazione ciclistica, così come sapevano tante persone che lo circondavano, tant’è che lo stesso 5 giugno 1999 ci fu chi parlò e disse che c’era una infiltrazione mafiosa legata alle scommesse clandestine, ma non venne ascoltato.

A distanza di anni vennero invece ascoltati dei mafiosi in carcere, i quali dissero quello che molti addetti ai lavori e tifosi sapevano da tempo, cioè che Marco Pantani fu raggirato e colpito da una organizzazione malavitosa.

Il campione il 14 febbraio 2004 aveva da poco compiuto 34 anni (era nato il 13 gennaio 1970), e oggi avrebbe avuto 53 anni.

Invece, dopo aver subito l’ingiusta sospensione dalle corse, lo sconforto, la rabbia inespressa e le fragilità di un carattere non certo sostenuto dall’ambiente del ciclismo, lo fecero precipitare nella depressione. Per molti cesenaticensi che hanno vissuto quel tragico San Valentino, è ancora vivo il sentimento di dolore misto a stupore.

Nel 2004 era noto a molti che Marco stesse attraversando un periodo molto difficile a livello personale, ma nessuno poteva immaginare che il grande campione potesse fare quella fine nella stanza di un residence di Rimini , a poche decine di metri dall’appartamento dove alloggiavano degli spacciatori di cocaina che in quei giorni purtroppo frequentava.

Oggi il "Pirata" vive nel ricordo e nella passione dei tifosi e delle tante persone che gli hanno voluto bene. Inoltre è significativo il fatto che la sua storia e la sua vita hanno toccato e commosso anche i giovani e le persone che n on hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Questa sera, alle 20, si terrà una messa nella chiesa di San Giacomo sul porto canale. Vi parteciperanno i familiari e i tifosi con in testa i fondatori del Club Magico Pantani, sempre stretti in un abbraccio.