Oggi alle 13.30, presso il campo di atletica di Cesena si terrà la cerimonia di consegna della medaglia d’oro dei campionati Italiani di maratona assegnata alla sampierana Martina Faccianidopo la gara tricolore del novembre scorso a Ravenna. Un risultato straordinario, correre i 42 chilometri e 195 metri a pochi mesi dalla nascita di un figlio non è da tutti. Farlo in 2 ore 42 minuti e trentacinque secondi, a poco più di due giri di lancette dalla vincitrice Sarah Giomi, è una prestazione da atleta di livello.
Qualche giorno dopo arrivò la notizia destinata a cambiare l’esito della rassegna tricolore: la vincitrice, l’altoatesina della Dribbling Bolzano, era risultata positiva ai controlli antidoping. Nelle analisi della Giomi derano state riscontrate tracce di prednisone e prednisolone, sostanze che vengono utilizzate per la cura di alcune allergie da cui la bolzanina è affetta, ma il cui uso va comunicato preventivamente all’agenzia antidoping nazionale pena la possibilità di incorrere in squalifiche. Quella della Giomi è stata probabilmente una distrazione, ma l’esito dell’istruttoria Fidal è stato quello della cancellazione del risultato e di una nota di biasimo sul suo curriculum.
Titolo da riassegnare e premiazione da ripetere quindi. Proprio per questo motivo oggi alle 13.30 Alfio Giomi, presidente della Federatletica nazionale, sarà presente al campo di atletica di Cesena per consegnare a
Martina Facciani la medaglia d’oro e la maglia di campionessa italiana assoluta di maratona. Un alloro che si aggiunge al precedente titolo nazionale conquistato a Verbania nel 2016 e al bronzo di Torino 2015. Un secondo titolo che premia l’impegno di un’atleta che si divide fra il suo ruolo di neomamma,
istruttrice e fisioterapista presso la palestra Trifit e allenatrice presso l’Atletica Endas Cesena, la società in cui è cresciuta.
“Questo è un risultato speciale per me – racconta Martina Facciani per come è arrivato e per tutto il lavoro che è servito per raggiungerlo. Tornare a vincere un campionato Italiano da
mamma con un bimbo di nemmeno un anno è stato frutto della mia volontà di tornare a
gareggiare, ma anche dell’aiuto che ho ricevuto da tutti coloro che mi sono stati vicino, in
primo luogo la mia famiglia che mi ha supportato in ogni modo e in particolare mia sorella
Valentina che mi ha accompagnato in bicicletta per tutto il percorso della gara".
Visti gli ampi spazi del campo di atletica la cerimonia di premiazione sarà aperta al pubblico,
ovviamente rispettando le distanze.