Cesena, 13 marzo 2021 - E pensare che Raoul Casadei, non era un predestinato. O perlomeno non si sentiva tale, sebbene il suo secondo nome alla nascita fosse Verdiano, in onore al grande musicista.
Raoul Casadei: niente funerale. "Per ricordarmi, meglio ballare" Impossibile, per lui, che nella vita era certo di fare il maestro elementare (e per tanti anni lo fece, persino in Puglia, dove poi conobbe la moglie), dimenticare di essere un Casadei. Suo zio Secondo, autore di Romagna mia - successo universale - e fondatore nel 1928 dell’Orchestra Casadei che nel secondo Dopoguerra spopolava in Riviera e non solo, a sedici anni gli regalò una chitarra. Raoul la prese e la imparò, però intanto finì le magistrali e si avviò alla carriera di maestro. Fu Secondo, sentendo prossima la fine, a richiamarlo e a farne il suo erede. Raoul accettò nei primi anni ’60 e scoprì quello che tutti, suo zio in testa, avevano visto in lui: era un perfetto caporchestra e un ottimo autore di canzoni, che iniziò a scrivere con Secondo per continuare poi da solo. Eccoli, dunque, i suoi capolavori.
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‘Ciao Mare’ E’ il primo grande successo a firma Raoul Casadei, scritta con Enrico Muccioli e Al Pedulli. Raoul la scrive nel 1973 dopo aver rivoluzionato l’Orchestra Casadei. Il brano è il primo vero e proprio tormentone estivo italiano, suonato in ogni bagno e in tutta Italia. Tv Sorrisi e Canzoni gli dedicò una copertina: ‘Esplode il liscio in Italia’, e la sua eco non si spense per anni, portando Raoul e l’Orchestra Casadei alla ribalta nazionale, compresi due Festivalbar e una partecipazione al Festival di Sanremo
La mazurka di Periferia Segue a ruota il successo di Ciao Mare, un inno all’allegria e alla semplicità dei romagnoli ‘E’ la mazurka di periferia / ci basta un grillo per farci sognare / metti la quarta / e balla con me'.
Simpatia E’ il brano che dà il titolo a un disco del 1974, e che contiene canzoni scritte quando era maestro o che si riferiscono a quel periodo, come ’Meridione’ o ‘L’autostrada’. Nello stesso disco anche ‘Vai col liscio’, da cui poi nascerà nel 1976 l’omonimo film diretto da Giancarlo Nicotra
Romagna e Sangiovese Stessi anni, stesso successo per questo brano che fa riferimento al vino Sangiovese, un altro simbolo della terra del liscio. “Romagna e Sangiovese / c’è sempre nel mio cuore / quest’aria di paese / ci invita a far l’amore”. Ancora oggi uno dei brani più celebri e più cantati di Raoul nelle balere.
Io cerco la morosa ’Io cerco la morosa / la cerco romagnola / e se non ha la dote / non me ne importa niente’. Scritta a quattro mani con lo zio Secondo negli anni '60, è una delle prime prove di Raoul Casadei alla scrittura, il brano è un manifesto della romagnolità e del liscio. La canzone, ovviamente è a due voci. La ragazza cerca il suo fidanzato “se tu non di decidi / ne cercherò un altro / e scapolone resterai”. Ovvio: sarà amore.
La polkissima E’ uno dei sucessi più recenti, uno strumentale appartenente al disco ’Buone notizie’ del 1993. Un brano dominato dai virtuosismi musicali, grazie anche al sax di Fiorenzo Tassinari, che in quegli anni entrerà a far parte in pianta stabile dell’Orchestra Casadei. Perfetto da ballare, come tutta l’opera di Casadei del resto. Altrimenti non sarebbe il Re del liscio.