Lattuca 2, giunta plurale. Baredi e Valletta in pole position, novità in casa Pd

Il sindaco rieletto ha a disposizione nove caselle per tentare di dare rappresentanza a tutte le componenti della coalizione. Il peso del suo partito apre le porte a Rossi, Plumari e Rossini

Cesena, 12 giugno 2024 – Sarà una giunta plurale, ancor più plurale di quella che ha concluso ieri la sua corsa. Ma la squadra di governo del Lattuca 2 difficilmente riuscirà a dare spazio a tutte le componenti della coalizione. Il sindaco potrà nominare fino a nove assessori, con il vincolo però della rappresentanza di genere (almeno 4 donne).

Il sindaco rieletto ha a disposizione nove caselle per tentare di dare rappresentanza a tutte le componenti della coalizione. Il peso del suo partito apre le porte a Rossi, Plumari e Rossini
Il sindaco rieletto ha a disposizione nove caselle per tentare di dare rappresentanza a tutte le componenti della coalizione. Il peso del suo partito apre le porte a Rossi, Plumari e Rossini

Arduo far quadrare i conti. Procedono verso la riconferma Camillo Acerbi (bilancio), Carmelina Labruzzo (welfare, in rappresentanza dei Popolari), Cristina Mazzoni (urbanistica) e Christian Castorri (vicesindaco e lavori pubblici, esponente di Cesena 2024). Francesca Lucchi (ora alla sostenibilità) potrebbe lasciare per candidarsi alle prossime Regionali. Così come il repubblicano Luca Ferrini (ora al commercio). Più in bilico appare Carlo Verona (cultura). Probabile l’ingresso di Elena Baredi (Pd), primatista di preferenze e già assessora alla cultura (ma papabile anche per la presidenza del Consiglio). In pole position anche Vittorio Valletta, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle nonostante il risultato deludente. Sarebbe la novità più succulenta della nuova giunta. Un ritorno, si potrebbe dire, visto che alla prima elezione di Lattuca, nel 2019, Valletta fu a un passo da accettare l’offerta di entrare in giunta in cambio dell’appoggio di Cesena Siamo Noi (il movimento di cui era candidato sindaco) al centrosinistra. Csn si spaccò proprio su quella scelta in una sorta di psicodramma collettivo. In un quadro di rappresentanza larga, un posto potrebbe andare a Fondamenta (la più votata Giorgia Macrelli?). Resterebbero da individuare una donna e un giovane (in una logica di equilibrio e di crescita politica) provenienti dal Pd. Tra i nomi che circolano sulla base delle preferenze: Lorenzo Plumari, Federica Monti, Filippo Rossini. A completare il quadro potrebbe essere Enrico Rossi (Pd) per un ruolo più politico come presidente del consiglio comunale.

re.ce.