Giorgia Macrelli, 28 anni, della giunta extralarge con nove assessori scaturita dai nuovi parametri della città co-capoluogo, è l’assessora più giovane.
Il sindaco Enzo Lattuca le ha assegnato le deleghe alle politiche giovanili, dei diritti e politiche delle differenze, dell’Università e ricerca, dei Progetti Europei e della pace.
Dove è avvenuto il suo incontro con la politica assessora Giorgia Macrelli?
«A casa, a scuola, agli scout, nelle altre associazioni che frequento da quando sono adolescente. Anche il personale è politico. Poi c’è stato l’incontro con Fondamenta, un gruppo di persone di sinistra e ambientaliste che in questi anni ha lavorato seriamente, con coesione, pur non essendo rappresentati in consiglio comunale, su molteplici problematiche che riguardano la vita della comunità, dal tema della mobilità sostenibile, alle problematiche ambientali, ai diritti per tutti e tutte»
Chi le ha chiesto di entrare in lista?
«Conoscevo Damiano Censi grazie a Mediterranea, è stato lui a chiedermi di entrare a far parte della comunità politica e a propormi la candidatura nella lista Fondamenta Avs».
Quando il sindaco le ha affidato le deleghe come ha reagito?
«Con emozione, condividendola con gli amici di Fondamenta Avs e con la mia famiglia. Nella giunta c’è un grande gioco di squadra e chi come me è una nuova assessora trova sempre colleghi e colleghe pronte a dare suggerimenti».
Che percorso di studi ha fatto?
«Ho studiato lingue all’Università di Urbino, ho fatto Erasmus in Spagna e negli Stati Uniti e poi un master internazionale in giornalismo in Danimarca e in Germania. Queste esperienze hanno ampliato i miei orizzonti, per questo vorrei lavorare perché sempre più giovani possano avere opportunità simili per scoprire e costruire la loro strada. Negli anni ho maturato tante esperienze sia a Cesena che all’estero che possono risultare preziose per l’attività appena iniziata, come il lavoro nelle associazioni universitarie, con gli adolescenti e la musica, il teatro, il coro interculturale».
Il Progetto Giovani, fra le varie ricevute, è il core business delle deleghe: come si porrà in continuità con il lavoro svolto dall’assessora Labruzzo?
«Queste settimane iniziali del lavoro sono molto utili per conoscerne l’articolazione, un insieme di interventi e di azioni coordinate per sostenere e promuovere, fra i giovani cesenati, partecipazione attiva a tutti gli aspetti della vita della comunità. In essere già ci sono molte iniziative e progetti, li sto analizzando per poi scegliere come potenziarli e implementare nuove idee».
Come opererà da assessora alle differenze?
«Valorizzando i diritti delle persone, soprattutto delle minoranze. Il concetto di base è che la diversità e le differenze sono ricchezza per tutta la comunità. L’assessore Verona già se n’era occupato tanto, ma c’è ancora molto lavoro da fare in questo percorso, sia dal punto di vista dell’educazione che del coordinamento delle diverse realtà che si occupano di identità e contrasto alla violenza di genere».
Fondamenta Avs ha inserito nel programma l’iscrizione all’anagrafe dei figli delle coppie Lgbt. Un tema divisivo.
«Per noi l’iscrizione all’anagrafe dei figli delle famiglie lgbtqia+ è un valore e un obiettivo da conseguire, ma sappiamo bene che quando si è in una coalizione composita occorre mediare tra le diverse proposte e posizioni e quindi è l’intera giunta che deve esprimersi e trovare la quadra».
Come si rapporterà con il mondo dell’Università?
«Il nostro obiettivo è entrare in contatto più diretto, conoscendo gli studenti e recependo le istanze dei cinquemila protagonisti del campus e costruire una città su misura per loro così che possano scegliere anche di rimanere nel nostro territorio dopo la laurea».
Tra i terreni d’azione ci sono anche Progetti Europei.
«L’Agenda 2030 vista in un’ottica in cui tutti i temi sono collegati è la nostra bussola e sto studiando i progetti in essere e continueremo a sostenerne di nuovi».
La delega di assessora alla pace non può suonare retorica?
«Parlare di pace e non violenza non è mai retorica. Avere una delega alla pace dimostra una sensibilità precisa da parte dell’amministrazione. Sono orgogliosa di potermi occupare di garantire la costruzione e lo sviluppo continuo di una cultura di pace nella mia città; una città che ha un Centro Pace attivo e solido che lavora con i giovani e nelle scuole, che favorisce iniziative di scambio, conoscenza e incontro tra i popoli, che scende in strada per protestare contro la guerra in Palestina, in Ucraina e tutti i crimini di guerra subiti dai civili nel mondo. In un contesto in cui le guerre continuano a essere pensate come soluzioni, costruire la pace è un