Cesena, 24 giugno 2023 – “Con quale coraggio le istituzioni guidate dal PD hanno attaccato il Governo che chiedeva dati e informazioni per gestire con serietà e correttezza le risorse nell’interesse dei cittadini? Con quale faccia tosta, dopo aver attaccato il Governo, l’amministrazione comunale di Cesena chiede risorse per fare ciò che in decenni non ha fatto, togliendo così fondi preziosi per ristorare chi ha subito danni dall’alluvione?".
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A farsi la domanda è l’onorevole Alice Buonguerrieri (Fratelli d’Italia) dopo aver esaminato l’elenco dettagliato dei rimborsi richiesti al Governo. Perché se lo chiede?
"I documenti depositati dal Comune di Cesena confermano che ha ragione il Governo a chiedere il dettaglio degli interventi fatti durante l’alluvione e che devono farsi nel post emergenza. Questi documenti, infatti, riportano una lunga lista di interventi tra i quali ce ne sono diversi il cui riferimento all’evento alluvionale pare quantomeno forzato".
Quali?
"L’Amministrazione comunale di Cesena chiede soldi per sanare, per esempio, le infiltrazioni in Biblioteca Malatestiana, nel Palazzo Comunale, a Palazzo Guidi, oppure per rifare gli infissi di Palazzo del Capitano: come possono comparire nell’elenco immobili che non sono stati alluvionati? Come possono questi interventi essere legati al maltempo di metà maggio? Eppure il Comune chiede quasi due milioni di euro per ristrutturare questi edifici pubblici, togliendo così risorse ai veri alluvionati".
C’è altro?
"Sì, l’intervento che balza maggiormente all’occhio è legato alla messa in sicurezza della tombinatura del Torrente Cesuola, che attraversa tutto il centro storico di Cesena: vengono chiesti ora ben 15 milioni di euro, quando da anni si dibatte della necessità di mettere in sicurezza questo corso d’acqua e gli enti locali non hanno mai mosso un dito nonostante le tante sollecitazioni fino all’autunno del 2021, quando è stato presentato il Protocollo d’intesa relativo al Progetto di risanamento ambientale, strutturale e idraulico del torrente Cesuola, che prevede una spesa di 20 milioni a carico di Regione, Comune, Hera e Atersir; fino a ora è stato fatto ben poco e ora si cercano risorse statali al posto di quelle già previste".
Nell’elenco dei danni per i quali il Comune richiede il rimborso dallo Stato ci sono oltre 200 voci...
"Il documento va analizzato a fondo: si vogliono inserire in questa partita la ristrutturazione di appartamenti di edilizia residenziale pubblica (case popolari) non danneggiati dall’alluvione, si parla esplicitamente di ‘effetti indiretti’ ma si chiede il risarcimento; ci sono sostanziosi interventi previsti in ex scuole, da Bagnile a Diegaro, che hanno il sapore di una mezza ristrutturazione pagata da altri; per tanti altri edifici scolastici sono previsti interventi generici e alcune scuole non risultano allagate, mentre altre hanno avuto infiltrazioni dovute, si deve supporre, a carenza di manutenzione".
Una delle zone più danneggiate è quella dell’ippodromo col relativo parco.
"Vero, ma per la pista ciclabile sul Fiume Savio sono stati richiesti 1,5 milioni di euro, quasi come se dovesse essere rifatta tutta daccapo. E merita attenzione anche l’area dell’Ippodromo: i danni menzionati per la sala bingo, il Club Ippodromo e la piscina comprendono anche gli arredi e le attrezzature, ma queste non ci risulta siano di competenza comunale. In sostanza il Comune sta chiedendo allo Stato una ventina di milioni di euro non dovuti, Inoltre non ha considerato le assicurazioni, un altro tema che il Governo ha chiesto di approfondire per determinare le somme da risarcire, ma senza ricevere alcuna risposta".
Lei ha un’espressione amareggiata, perché?
"Dagli enti locali e da chi ha ruoli di pubblico amministratore ci si aspetta serietà e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche che devono essere impiegate per far fronte ai danni collegati ad alluvione e frane: danni ingenti, lo sappiamo, le cui risorse non saranno di semplice reperimento ed è proprio per questo che serve correttezza, collaborazione, attenzione e serietà, ovvero quel che da principio il Governo Meloni ha richiesto per gestire questo tragico evento nel migliore dei modi e nell’interesse dei cittadini, mentre le istituzioni del PD continuano nel solco della mistificazione dei fatti e delle richieste irricevibili come i documenti del Comune di Cesena comprovano, per mera propaganda e strumentalizzazione politica in danno dei cittadini alluvionati".