Cesena, 16 settembre 2023 – E’ tutto pronto per la festa di compleanno. Ci sono gli invitati, un centinaio di persone, sindaco compreso, i palloncini rosa appesi alle colonne, le foto che ricordano i bei momenti trascorsi tra il mare i parchi giochi e un vistoso numero 9 argentato che campeggia su un lato dell’allestimento.
Manca solo la festeggiata. Perché Noemi Zanella, che ieri avrebbe dovuto spegnere le candeline sulla torta insieme ai suoi cari, non si sa dove sia.
Così in piazza del Popolo, sotto al loggiato del palazzo comunale, il protagonista della festa organizzata per le 20 è stato il padre, Filippo, che da due anni sta cercando di riabbracciare la sua piccola, sottratta dalla madre polacca e portata nel suo paese d’origine, facendone perdere le tracce.
Non è iscritta a scuola e non ha neppure un pediatra di riferimento. Ci sono le sentenze dei tribunali interazionali che riconoscono il diritto del padre di riabbracciare la sua piccola, ma le carte si continuano a scontrare contro il muro di gomma del silenzio. Nessuna notizia, nessuna certezza.
Così papà Filippo, col sostegno dell’associazione Penelope e del Comune di Cesena, ha deciso di organizzare una festa senza festeggiata, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una storia che non può e non deve finire nell’ombra. Ha portato regali che non ha mai potuto consegnare, una Lego ancora impacchettata (“Non ricordo più nemmeno bene cosa sia, un castello di Frozen, mi pare, lei adora le principesse, ma il tempo cancella la memoria”) e un peluche. Compleanno, Natale, Pasqua, tante ricorrenze passate senza poter condividere la gioia della festa.
“Durante le pochissime telefonate che sono riuscito a fare, nei primi tempi, prima che piombasse il silenzio assoluto, Noemi con una voce meccanica mi diceva che le informazioni che le chiedevo non poteva dirmele, evidentemente controllata a vista da sua madre. C’era solo il tempo per giocare per un attimo a ‘indovina l’animale’, un passatempo che avevamo inventato quando eravamo ancora insieme, nel quale io pensavo appunto a un animaletto e lei facendomi domande cercava di capire quale fosse. Immaginate con quale spirito mi ci dedicassi mentre ero al telefono. E immaginate come dovesse sentirsi mia figlia”.
La partita è ancora aperta, la legale di Zanella continua a lottare, così come l’ambasciata italiana in Polonia continua a chiedere risposte. Che però ancora non arrivano. E intanto il tempo passa. Due anni sono lunghi, lunghissimi.
“Vorrei che il prossimo compleanno potessimo festeggiarlo insieme, con Noemi circondata da tutti quelli che le vogliono bene. Vorrei tornare a giocare a ‘indovina l’animale’. Davanti a lei, guardandola sorridere”.