Cesena, 13 ottobre 2024 – Le difficoltà del settore del trasporto pubblico costantemente segnalate dalle famiglie degli studenti che utilizzano i bus per recarsi a scuola e sul quale è intervenuto a muso duro nei gironi scorsi anche l’assessore Christian Castorri sono purtroppo un tema noto da anni, che i sindacati conoscono fin troppo bene. “E’ vero che la questione è di rilevanza nazionale – argomenta il segretario generale Uil Trasporti Emilia Romagna Fabio Piccinini – come dimostra il fatto che l’8 novembre è in programma uno sciopero nazionale di 24 ore – ma è altrettanto vero che il ruolo che può e a nostro avviso deve giocare la Regione è comunque in grado di fare la differenza. L’Emilia Romagna ha le prerogative per far leva sulle aziende, a partire dal tema economico relativo agli stipendi degli autisti. Siamo parlando di persone che svolgono un lavoro di responsabilità, che richiede professionalità e l’assunzione del rischio ovviamente imprescindibile per chi si mette al volante, per di più trasportando altre persone. Tutto questo per poco più di mille euro al mese, con in aggiunta il tema dei turni di lavoro, spesso massacranti”. La percezione è che ora la politica stia cercando di affannarsi alla ricerca della chiusura delle porte di una stalla dalla quale i buoi sono già usciti da tempo".
"Criticità note da anni”
“Le criticità che riguardano Start sono note da anni – incalza il segretario regionale Uil Trasporti Emilia Romagna per il settore mobilità Gianluca Neri – e francamente mi risulta difficile pensare che i problemi possano essere risolti da chi quei problemi li ha creati. A nostro avviso il primo passo è quello di intervenire sulla governance, attraverso l’inserimento di persone competenti in grado di cambiare un quadro nel quale i problemi si sommano alla delusione e alla rabbia. Tanti autisti si sentono abbandonati dall’azienda, perché le loro richieste vengono puntualmente disattese. In termini economici, ma anche per ciò che riguarda le garanzie sul lavoro, l’organizzazione dei turni piuttosto che la concessione delle ferie. Quella che un tempo era una professione ambita, ora è l’opposto: lo dimostrano le tante uscite di lavoratori che cercano impieghi in altri settori, da quelli dell’autotrasporto, piuttosto che dell’igiene ambientale”.
Sulla stessa linea c’è anche il segretario reginale Ugl Trasporti Massimo Cai: “Siamo arrivati a un punto di difficile ritorno. Certo, il tema è di rilevanza nazionale, ma il ‘mal comune, mezzo gaudio’ in questo caso non funziona, anche perché dalle nostre parti la problematica è ancora più complessa. Arrivo a dire che la quotidianità del trasporto pubblico della Romagna è ben peggiore di uno sciopero: lo sciopero sai quando inizia e quando finisce, mentre nella situazione attuale è come dover fare un roulette russa ogni volta: arrivi alla fermata e speri che il bus arrivi”.
Giangrandi: il Comune è socio di Start
Condanna della situazione attuale arriva anche da Marco Giangrandi di Cesena Siamo Noi: “Questa situazione dimostra la totale incapacità nell’affrontare le emergenze in modo strutturale e una scarsissima visione nella pianificazione – si legge nella sua nota - E il Comune, anziché affannarsi a giocare allo ‘scaricabarile’, dovrebbe prendersela in primis con se stesso. Perché il vicesindaco Castorri non può dimenticarsi che il Comune di Cesena è socio di Start Romagna con quote rilevanti, come lo è anche la Provincia dove Lattuca, guarda caso, è il presidente…”.