Cesena, 26 marzo 2023 – La carenza di reperire lavoratori stagionali sta mettendo in serie difficoltà l’intero comparto turistico. Gli albergatori soffrono già da anni, ancor prima della pandemia, e la scorsa estate si sono barcamenati tra mille difficoltà, al punto che c’è chi ha alzato bandiera bianca e dopo una vita ha deciso di affittare o di vendere l’azienda di famiglia, perchè non se la sente più di lavorare 24 ore su 24 e "tirare nel collo" ai dipendenti che, essendo pochi, sono costretti spesso a doppi turni.
Anche i ristoratori non se la passano bene e persino i negozi estivi faticano a trovare le commesse. L’ultimo baluardo ad essere demolito è quello del bagnino, ed è la fine di un mito. Sì, perchè se per alcuni aspetti si può comprendere un ragazzo che non vuole faticare in cucina, una ragazza che ambisca a qualcosa di più di fare la cameriera e i giovani che non ne vogliono sapere di fare troppi sacrifici, il bagnino sinora era sacro.
Del resto ci sono generazioni intere di imprenditori, professionisti, insegnanti, medici e uomini importanti in vari campi, i quali da giovani o da giovanissimi, hanno fatto una o più stagioni da bagnino e le ricordano con orgoglio.
Per non parlare degli artigiani, degli agricoltori e persino dei pescatori romagnoli, che con soddisfazione fanno vedere le foto del duro lavoro in spiaggia.
Certo, sono state delle stagioni di sacrifici, trascorse a lavorare anche per dodici ore mentre gli altri si divertivano; ma sono anche le estati delle prime conquiste, delle prime fidanzatine che qui si chiamano ancora "morose", dei primi baci, delle tedesche (le "tugnine"); e poi le amicizie con altri giovani provenienti da altre città, l’emozione di servire sotto l’ombrello il calciatore di cui si aveva il poster in camera, del grande artista o del vip.
Insomma il bagnino è un mestiere che costa fatica, ma regala anche tante emozioni. Pochi di quei giovani di oggi che rifiutano di portare lettini e pulire l’arenile, sono a conoscenza del fatto che sino a non molto tempo fa, per fare il bagnino dovevi essere un raccomandato.
Fuori dagli stabilimenti balneari e nelle stesse sedi delle cooperative dei bagnini c’era la fila.
Ma è tutto passato e se poi le associazioni e le cooperative dei balneari faticano persino a trovare i bagnini di salvataggio a 1.800 euro al mese, adesso c’è veramente da correre ai ripari.