GIACOMO MASCELLANI
Economia

Lavoro stagionale, cercasi bagnino disperatamente

Forte carenza di personale per gli stabilimenti balneari e i servizi di salvataggio della Riviera

Un bagnino al lavoro all’alba in uno stabilimento balneare di Cesenatico

Un bagnino al lavoro all’alba in uno stabilimento balneare di Cesenatico

Cesena, 26 marzo 2023 – La carenza di reperire lavoratori stagionali sta mettendo in serie difficoltà l’intero comparto turistico. Gli albergatori soffrono già da anni, ancor prima della pandemia, e la scorsa estate si sono barcamenati tra mille difficoltà, al punto che c’è chi ha alzato bandiera bianca e dopo una vita ha deciso di affittare o di vendere l’azienda di famiglia, perchè non se la sente più di lavorare 24 ore su 24 e "tirare nel collo" ai dipendenti che, essendo pochi, sono costretti spesso a doppi turni.

Approfondisci:

Sicurezza a Rimini, mancano 150 vigilantes

Anche i ristoratori non se la passano bene e persino i negozi estivi faticano a trovare le commesse. L’ultimo baluardo ad essere demolito è quello del bagnino, ed è la fine di un mito. Sì, perchè se per alcuni aspetti si può comprendere un ragazzo che non vuole faticare in cucina, una ragazza che ambisca a qualcosa di più di fare la cameriera e i giovani che non ne vogliono sapere di fare troppi sacrifici, il bagnino sinora era sacro.

Del resto ci sono generazioni intere di imprenditori, professionisti, insegnanti, medici e uomini importanti in vari campi, i quali da giovani o da giovanissimi, hanno fatto una o più stagioni da bagnino e le ricordano con orgoglio.

Approfondisci:

Troppi pochi bagnini di salvataggio: "Ne mancano 25 per la stagione"

Troppi pochi bagnini di salvataggio: "Ne mancano 25 per la stagione"

Per non parlare degli artigiani, degli agricoltori e persino dei pescatori romagnoli, che con soddisfazione fanno vedere le foto del duro lavoro in spiaggia.

Certo, sono state delle stagioni di sacrifici, trascorse a lavorare anche per dodici ore mentre gli altri si divertivano; ma sono anche le estati delle prime conquiste, delle prime fidanzatine che qui si chiamano ancora "morose", dei primi baci, delle tedesche (le "tugnine"); e poi le amicizie con altri giovani provenienti da altre città, l’emozione di servire sotto l’ombrello il calciatore di cui si aveva il poster in camera, del grande artista o del vip.

Insomma il bagnino è un mestiere che costa fatica, ma regala anche tante emozioni. Pochi di quei giovani di oggi che rifiutano di portare lettini e pulire l’arenile, sono a conoscenza del fatto che sino a non molto tempo fa, per fare il bagnino dovevi essere un raccomandato.

Fuori dagli stabilimenti balneari e nelle stesse sedi delle cooperative dei bagnini c’era la fila.

Ma è tutto passato e se poi le associazioni e le cooperative dei balneari faticano persino a trovare i bagnini di salvataggio a 1.800 euro al mese, adesso c’è veramente da correre ai ripari.