Cesenatico, 5 luglio 2023 – Dalla prossima estate saranno incentivati i contratti part time, partirà una campagna rivolta agli studenti e decollerà un progetto per favorire l’incontro tra domanda ed offerta nell’impiego. Sono questi alcuni dei principali contenuti emersi ieri dalla firma dell’accordo per il rilancio del settore turistico stagionale della riviera nel comprensorio Cesenate e la sottoscrizione contestuale dell’accordo con il Centro per l’impiego tra Confcommercio Cesenate, Confesercenti Ravenna e Cesena, Adac Federalberghi Cesenatico, Filcams Cgil Forlì-Cesena, Fisascat Cisl Romagna, Uiltucs Uil Cesena, Agenzia per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna (Arl-Er), Arl-Er Area Est per Forlì-Cesena-Rimini, Centro per l’impiego di Savignano e Centro per l’impiego di Cesena. Nell’incontro svoltosi al Palazzo del turismo ‘Primo Grassi’ di Cesenatico, si è compiuto un ulteriore passo verso un cambiamento epocale nei rapporti tra imprenditori del settore turistico ed i dipendenti stagionali.
Nel primo protocollo firmato lo scorso 9 novembre era stato fatto un salto di profilo culturale, come ha sottolineato Gianluca Gregori di Filcams Cgil, facendo condividere ai sindacati e alle associazioni di categoria, un’azione di contrasto dell’illegalità, per poi far partire un piano di rilancio occupazionale giovanile. Gianluca Bagnolini di Fisascat Cisl crede in questa unione: "Il lavoro stagionale deve essere visto come una opportunità, tenendo conto che ogni anno già formiamo centinaia di lavoratori nella provincia di Forlì-Cesena, in gran parte giovani e con oltre il 90 per cento di diplomati".
Maurizio Milandri di Uiltucs Uil: "Spingiamo sui giovani perchè ne siamo fermamente convinti, andremo nelle Università e nelle scuole superiori, per far capire loro che dall’estate 2024 si potrà studiare e lavorare". Si cerca dunque di dare finalmente una spallata al sistema delle 12 ore di lavoro al giorno e in molti casi male retribuite, per fornire nuove prospettive attraverso un modello diverso. D’altronde se i giovani non vogliono più fare i lavoratori stagionali, è semplicemente perché questi posti di lavoro non li attraggono. Si deve dunque cambiare modello e la scelta è quella di favorire i contratti part time, così uno studente universitario o degli ultimi anni delle superiori, potrà lavorare 6 ore e per occupare quel posto da 12 ore ne verranno assunti due. Del resto un giovane studente ha il dovere di studiare ma anche il diritto di coltivare le passioni; e per entrambe le cose occorre del tempo.
La novità dell’accordo di ieri, è che al protocollo firmato lo scorso novembre, vengono coinvolti anche i Centri per l’impiego e l’Agenzia per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna, come ha spiegato la presidente Paola Cicognani: "Ci siamo concentrati su come migliorare ed incentivare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro. Noi abbiamo già un portale dedicato che nel 2022 ha raccolto 3.024 richieste di albergatori e ristoratori, quasi tutte andate a buon fine. In questo accordo con le forze sindacali e le categorie, noi mettiamo a disposizione il portale e lavoriamo in questa direzione. In Emilia-Romagna stiamo facendo collaborare pubblico e privato, al contrario di quanto si sta facendo a Roma".
Augusto Patrignani di Confcommercio è ottimista: "Il mondo è totalmente cambiato e noi dobbiamo superare le regole di cinquant’anni fa; finalmente smettiamo di giocare a "guardie e ladri" e tutti ci impegniamo per migliorare il sistema". Così Monica Ciarapica di Confesercenti: "Il mondo delle imprese soffre ed è in difficoltà anche per il problema dei dipendenti, tant’è che c’è chi è costretto a rinunciare al fatturato. È giusto incrociare le differenti esigenze con un metodo critico".