Zaccheroni torna in Giappone. L’ex allenatore della Nazionale nella Hall of fame del calcio

Il tecnico di Cesenatico sarà premiato a Tokyo dalla principessa Hisako Takamado della famiglia imperiale. Si è pienamente ripreso dal grave infortunio domestico del 2023 che lo portò in terapia intensiva al Bufalini.

Zaccheroni torna in Giappone. L’ex allenatore della Nazionale nella Hall of fame del calcio

Alberto Zaccheroni sulla panchina del Giappone. Il tecnico è nato a Meldola e risiede a Cesenatico

In Giappone Alberto Zaccheroni non è solo l’allenatore che il 29 gennaio 2011, battendo a Doha in Qatar ai supplementari l’Australia, ha vinto la prestigiosa Coppa d’Asia (quel trofeo era già stato dei nipponici) ma un punto di riferimento, un saggio non solo del pallone, l’uomo che in quattro stagioni (dal 2010 al 2014 guidando lo nazionale) ha alzato talmente il livello tecnico calcistico da permetterne una crescita costante. E’ la motivazione con la quale la Federazione Calcio giapponese lo ha invitato a ricevere a Tokyo il 29 settembre, dalle mani della principessa Hisako Takamado (componente della famiglia imperiale) il riconoscimento che lo inserisce nella Hall of fame del calcio nipponico. Un rapporto forte, figlio di stima, rispetto, affetto quello tra il Giappone e il primo allenatore italiano ad avere vinto una competizione internazionale con una nazionale diversa da quella azzurra. A Zac del Paese del Sol Levante piace tutto; il rispetto delle regole e degli accordi presi, il senso del dovere e del lavoro, lo spirito di sacrificio e anche il sushi. Non è certo rimasto meravigliato quando agli ultimi mondiali finirono sulle prime pagine dei giornali le foto che mostravano la pulizia con la quale la squadra giapponese lasciava gli spogliatoi e neanche dal fatto che i giocatori portassero i propri bagagli senza affidarsi a comitive di magazzinieri e facchini. Così il 26 settembre l’allenatore italiano che insieme a Viola e Trapattoni ha guidato Milan, Juve e Inter si recherà con il figlio Luca in quella lontana terra dove si è trovato al meglio sul campo e nella quotidianità.

Alberto Zaccheroni si è ripreso bene dal grave infortunio domestico del 10 febbraio 2023 dove ha rischiato la vita restando un mese ricoverato in terapia intensiva al Bufalini, quindi commosso ha risposto presente alla nuova onorificenza giapponese. Sì nuova e non unica, Zac infatti dopo aver vinto la Coppa d’Asia venne ricevuto dall’imperatore nella residenza estiva e Akihito gli diede la mano; un privilegio assoluto, non succede mai in un Paese dove la guida è considerata una divinità e i suoi sudditi vivono forti di un motto ultra significativo: "Do la mano all’imperatore e poi muoio". Un privilegio quindi assoluto da aggiungere ai traguardi del tecnico che con il Milan si aggiudicò a sorpresa lo scudetto ’98-’99, ha portato l’Udinese al terzo e al quarto posto spopolando con un allora inedito 3-4-3, per due volte ha sfiorato la panchina azzurra oltre appunto alla conquista sportiva del Giappone dove la sua popolarità è radicata. Qualche anno fa infatti l’inventore dei Manga lo volle al suo fianco durante una presentazione a Londra al British Museum e proprio nella capitale inglese l’allenatore romagnolo rimase piacevolmente imbarazzato. Conoscendo la sua passione per il sushi venne invitato da una imprenditrice giapponese nel suo ristorante a quattro piani (ognuno caratterizzato da un diverso tipo di cucina) che gli chiese un autografo per il figlioletto. Tutto normale per chi è abituato all’affetto dei tifosi, alla firma ma la scoperta fu sorprendente; il ragazzino si chiamava (e si chiama) Zack proprio in suo onore e non è l’unico caso. E lì Zac l’allenatore, maestro di tattica, si è fatto infilare sbigottito in contropiede.

re.ce.