Il cielo sopra al palco di Cesena in Wellness è azzurro e luminoso. Azzurro come le maglie delle atlete del Volley Club Elettromeccanica Angelini che si presentano in vista dell’inizio del nuovo campionato di B1, luminoso come le aspettative di un gruppo giovanissimo che dopo aver conquistato i playoff lo scorso anno, non vede l’ora di riprovarci. A guidare la squadra sarà il confermatissimo coach Cristiano Lucchi, al timone per il quarto anno consecutivo.
Coach Lucchi, prime sensazioni dopo un mese di allenamenti?
"Siamo dove deve essere una squadra a fine settembre: abbiamo lavorato tanto in termini di preparazione atletica e i carichi di queste settimane si fanno sentire. Normale. Non è ora che serve essere al meglio della condizione".
Previsioni sull’inizio del torneo?
"Veniamo da tre anni di evidente crescita: prima ci siamo salvati senza patemi, poi siamo arrivati quinti e poi ancora terzi, prendendoci i playoff. Abbiamo mantenuto l’ossatura dello scorso anno, abbiamo rinforzato in particolare i reparti delle centrali e delle bande e abbiamo aggiunto esperienza sulle spalle delle giovanissime. Che però restano ancora molto giovani. Su questo ci giochiamo tanto".
In che modo?
"Dobbiamo assolutamente evitare di partire con addosso la pressione di dover fare subito benissimo. Non è così che si impostano le stagioni, soprattutto quelle lunghe come questa, soprattutto quando hai a disposizione un gruppo come il nostro, di valore, ma a ancora con tanta strada da fare".
Dunque?
"Siamo una buona squadra ed è giusto esserne consapevoli, ma la concorrenza sarà agguerrita. Questo però non deve spaventarci: bisogna pensare a una gara per volta, mettendo in campo quello che sappiamo fare e pensando a sciogliere la tensione. La chiave sarà partire con la serenità di chi si gode il momento".
Il momento è buono.
"Lo è, eccome. Per un tecnico è estremamente stimolante allenare un gruppo come questo. Cito soltanto un caso, quello delle nostre alzatrici: Emma Conficoni, reduce da un’ottima stagione da titolare e Sofia Casali sono entrambe del 2006. Lavorerò tanto con loro, anche dal punto di vista mentale, per aiutarle a vivere al meglio la sana competizione in campo, che deve essere la leva per far crescere entrambe".
Parliamo delle giovani, allora.
"La stagione trascorsa ha portato grande consapevolezza sulle loro qualità. Ha rappresentato una tappa importante nel percorso di crescita e ora devono dimostrare di essere pronte a continuare. Con impegno e determinazione, ma senza tarli. Le stagioni si decidono alla fine, ma è cruciale partire con lo spirto giusto".
Ha allenato praticamente tutte le campionesse che a Parigi si sono messe l’oro olimpico al collo.
"E’ stata una grande soddisfazione. Ai tempi in cui gravitavo nel Club Italia ho accompagnato la crescita di tanti talenti, ai quali sono rimasto ovviamente molto legato. Ci teniamo in contatto, mi sono complimentato con tutte: hanno fatto qualcosa di grandioso, per loro, per la squadra, per l’Italia e anche per il nostro movimento: la nazionale campione olimpica è un grande volano in grado di alimentare la passione".
A Cesena non manca.
"Il nostro sodalizio conta un migliaio tra atlete e atleti del settore giovanile, c’è grande entusiasmo anche perché trovarsi a tu per tu con le giocatrici della prima squadra, molte delle quali hanno appena un paio d’anni in più, è uno stimolo enorme".
Si riparte il 13 ottobre.
"Andremo a giocare contro Mestrino, dopo di che il 20, alle 17.30, saremo in casa contro Riccione. Non vediamo l’ora di regalare nuove gioie ai nostri tifosi".
Al Minipalazzetto si sta un po’ stretti…
"Ci manca il Carisport, il suo ambiente, la possibilità di vedere tutto il pubblico sulle tribune. Ne abbiamo bisogno. I lavori di ripristino dell’impianto proseguono, speriamo di tornare a casa in fretta".