Cattive notizie sul fronte della corsa del Covid 19, in Romagna e a Cesena in particolare, secondo i dati forniti dall’Asl Romagna con riferimento alla settimana che è andata dall’1 al 7 novembre. Nei sette giorni indicati Cesena Valle Savio ha totalizzato il numero più alto di nuovi contagi: 183 per 100 mila abitanti (davanti a Forlì che ne ha registrati 132). Siamo dunque ad appena 67 nuovi casi dalla soglia dei 250 casi ogni 100 mila abitanti oltre la quale, almeno così è stato in passato, scattano le misure di contenimento.
L’incidenza più bassa si è registrata a Riccione con 63 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti. Il dato assoluto evidenzia a Cesena un incremento di 286 casi nella sola settimana considerata, ma non sono andati meglio gli altri distretti. Forlì ne ha avuti 235, Rimini 273, Ravenna 391. Settimana nera che, per la nostra realtà, s’incupisce ulteriormente con uno sguardo alla scuola.
Altro dato negativo in assoluto è, infatti, quello relativo alle classi in quarantena che s’impone quando si verifica un focolaio caratterizzato da oltre tre contagi: Cesena ne ha registrati 12, di cui 9 nelle scuole per l’infanzia (3-6 anni), 2 nelle medie e 1 alle elementari. Male anche Ravenna dove le classi che hanno dovuto rinunciare alla presenza sono state 15.
A Cesena si sono registrati anche 4 dei 9 decessi romagnoli dovuti al Covid. Nella settimana di riferimento, si sono registrate in Romagna 1185 positività (4,2 dei tamponi processati) su un totale di 28.472 tamponi. L’aspetto più allarmante, quasi il polso dell’andamento della pandemia, è che l’occupazione dei posti letti per i malati di Covid si sta facendo pressante tanto che l’Asl denuncia il cosiddetto livello arancione. In totale (4,4 per cento in più rispetto alla settimana precedente) sono ricoverati 94 pazienti, di cui 5 in terapia intensiva.
"Si tratta, come appare evidente dai dati, di ricoveri nei reparti ordinari – commenta tuttavia il direttore Sanitario dell’Asl Romagna Mattia Altini –. Grazie all’effetto protettivo dei vaccini nell’evitare soprattutto forme più gravi della malattia la percentuale di occupazione dei posti letto a livello aziendale al momento resta ancora sotto controllo".
Plasticamente evidente in un grafico dedicato il divario tra gli ospedalizzati non vaccinati e quelli che hanno completato il ciclo: quest’ultimo, a differenza del primo, resta basso e costante, soprattutto per quanto riguarda le terapie intensive. Nel comprensorio di Cesena risulta vaccinato a ciclo completo l’83 per cento della popolazione.
"Il numero dei soggetti vaccinati è in continuo aumento - dice Altini - ma dobbiamo spingere sulle terze dosi che servono per rafforzare le nostre difese e alle quali tutti i cittadini romagnoli dai 60 anni in su possono sottoporsi anche senza la prenotazione".
Elide Giordani