REDAZIONE CESENA

Violenza giovanile al Liceo Monti di Cesena: scarpa insanguinata scuote la comunità

Una scarpa insanguinata al Liceo Monti di Cesena riaccende il dibattito sulla violenza giovanile e la sicurezza nell'area della stazione.

Il fermo immagine. di una scarpa insanguinata. sulle scale nella zona del ‘Cubo’

Il fermo immagine. di una scarpa insanguinata. sulle scale nella zona del ‘Cubo’

Liceo Monti di Cesena. Comincia così l’audio di due ragazze che stanno filmando col loro telefono intorno alla scuola. Potrebbero presentare una nuova iniziativa didattica, o magari un progetto in collaborazione col territorio. Invece no, perché a unire gli studenti alla comunità che li circonda in questo caso è una scarpa da ginnastica. Una scarpa sporca di sangue, abbandonata sulle scale che conducono dal cortile interno del ‘Cubo’ al parcheggio interrato. Tutto intorno ci sono macchie ematiche che si allungano fino alla zona della stazione.

Cosa è successo durante la notte? Se lo chiedono le giovani e involontarie testimoni di una scena che avrebbero ampiamente preferito evitare. "Il sangue è fresco" riferiscono nel video. Un’aggressione? Una rissa? L’aspetto peggiore è che questo genere di fatti sia ormai diventato quasi routine, come a dire che qui, a due passi da un’area frequentata ogni giorno da migliaia di studenti, quando il buio avanza, ormai è chiaro che può succedere di tutto. La lista delle segnalazioni è lunghissima e si protrae da anni: si passa dal ‘semplice’ degrado frutto di bivacchi notturni a base di birra, superalcolici e chissà che altro, a tracce di sangue miste a odori aspri che riempiono l’aria.

Inutile nascondersi dietro alle mezze parole: l’area del Cubo e più in generale della stazione ferroviaria continua a fare paura. E a essere teatro di comportamenti che non possono essere tollerati, tanto più in un luogo così densamente frequentato da giovani e giovanissimi. Perché in effetti il problema non è soltanto notturno. Lo dimostrano i comportamenti tenuti da alcuni ragazzi nelle scorse mattine, prima con due giovanissime al centro della scena, poi il giorno successivo con due maschi che con grande disinvoltura, circondati da coetanei, hanno fatto volare le mani.

C’è chi dice che è sempre stato così. Spiace, ma no. Certo, la violenza, a qualunque età e con qualsiasi tipo di protagonista, non è nata nel ventunesimo secolo davanti alla stazione ferroviaria di Cesena. Però mai come in questi anni tanti ragazzi si trovano al centro di episodi estremamente censurabili, che spaziano dagli incontri clandestini di pugilato, alle aggressioni alle fermate degli autobus, per finire ai capannelli di gente che grida incitando ad alzare i toni.

Entro il 2025 l’area della stazione ferroviaria verrà riqualificata, nasceranno un giardino e un nuovo assetto urbano. Basterà? Il punto non è attribuire colpe, ma trovare soluzioni. Chi si limita a dire che tutto sommato è sempre stato così sbaglia. Perché una scarpa insanguinata sulle scale di una scuola non può essere normale.