Vaccinazioni obbligatorie . Per i genitori inadempienti 1.314 ingiunzioni di pagamento

L’Ausl Romagna: "La legge impone l’obbligo vaccinale per i bambini e noi la rispettiamo". Il consigliere Montevecchi: "Una vessazione alle famiglie". Il legale Ventaloro: "Centinaia di ricorsi" .

Vaccinazioni obbligatorie . Per i genitori inadempienti 1.314 ingiunzioni di pagamento

La vaccinazione di un bebè (repertorio)

Obbligo o raccomandazione? La questione è oggetto di scontro politico ma, ad oggi, afferma l’Ausl Romagna, "c’è una legge che impone l’obbligo vaccinale per i bambini e noi la rispettiamo". La norma di cui si parla è quella firmata da Beatrice Lorenzin, ministra della Salute fino al 2018, che sanziona i genitori che dal 2017 ad oggi si sono rifiutati di vaccinare i loro figli da 0 a 16 anni. Poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus influenzae tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella sono ancora considerati a rischio pandemico e l’Ausl Romagna ha inviato agli inadempienti un’ordinanza di pagamento della cifra di 198,26 euro. Quanti sono i genitori sotto la scure amministrativa dell’azienda sanitaria romagnola? Sono, comunica l’Ausl, 4.960, di cui 1.314 nel solo Cesenate (su oltre 13 mila residenti 0-16). Un’area ad alto tasso di obiezione. La questione ha suscitato la condanna da parte del consigliere regionale ex Lega Matteo Montevecchi che ha sollevato il tema e inviato una interpellanza alla giunta regionale. "Non voglio innescare un derby tra varie posizioni pro o contro i vaccini - afferma Montevecchi - ma semplicemente ricordare che ci sono diversi Paesi europei che, a differenza del nostro, lasciano completa libertà vaccinale e non prevedono alcun obbligo".

"E’ una vessazione inspiegabile - aggiunge Montevecchi -, un grave aspetto della politica sanitaria regionale. Visti i numeri della popolazione raggiunta dalle Ordinanze, ora costretta ad impugnare o a pagare, si palesa un serio problema del territorio Romagnolo nel rapporto dei cittadini con le Istituzioni, sanitarie e non solo". Secondo Montevecchi molte delle ordinanze di pagamento sarebbero prescritte o in via di prescrizione. Alle valutazioni del consigliere regionale si aggiungono quelle dell’avvocato riminese Luca Ventaloro. Sulla base di quali elementi i genitori impugnano le ordinanze di pagamento? Secondo il legale riminese, oltre alla prescrizione, si presenterebbero vizi di forma e la mancata audizione dei genitori da parte dell’Ausl. "Con i ricorsi dei genitori che impugnano le ordinanze - dice Ventaloro - stiamo saturando gli uffici dei giudici di pace. Io stesso ne ho 110 e ne ho già depositati una quarantina tra Rimini, Forlì, Lugo e Ravenna. Il gruppo dei legali impegnati nell’area dell’Asl Romagna è di circa 20/25 ed ognuno è pieno di ricorsi da fare". Smentisce queste cifra l’Ausl Romagna. "Ad oggi - afferma la direttrice amministrativa dell’Ausl Romagna Agostina Aimola - l’azienda ha ricevuto la notifica di 128 ricorsi, di cui 78 relativi al Cesenate. Non è vero che le ordinanze sono prescritte, non le avremmo mandate. Può darsi che qualcuna fosse in scadenza e se dovessero esserci difetti procedurali verranno sanate. E’ comunque falso che ci siamo svegliati ora, le ordinanze di pagamento sono state inviate già dal 2019. In merito alle audizioni dei genitori che volevano spiegazioni sui vaccini c’è stato uno stop dei colloqui durante il covid, erano colloqui lunghi e c’è chi ne ha richiesti più di uno. Ciò che ci preme ricordare, truttavia, è che la norma è vigente e la nostra regione è tra quelle più performanti".

Elide Giordani