REDAZIONE CESENA

Urgenze, polemica sui nuovi Cau "I pazienti dovranno farsi la diagnosi"

Fratelli d’Italia contesta il piano dell’Ausl per risolvere il problema delle lunghe attese al Pronto soccorso

Urgenze, polemica sui nuovi Cau "I pazienti dovranno farsi la diagnosi"

L’introduzione dei Centro di assistenza e urgenza risolverà il problema delle lunghe attese al pronto soccorso? Per Fratelli d’Italia il piano annunciato dall’Ausl Romagna non inciderà sul nodo di un’assistenza più efficiente ai cittadini ma produrrà invece ancora disagi e sempre più stress per gli operatori sanitari. "La Regione gioca nuovamente al ribasso con il nostro territorio e non tiene minimamente conto delle sue specificità. Dal turismo all’assistenza nelle aree montane. Zone che avrebbero bisogno di servizi ad hoc, ma che saranno lasciate sempre più sole" sentenziano Luca Bartolini ( dirigente provinciale), Emilio Zarrelli (responsabile Cesenatico-Rubicone) e Cesare Polidori (responsabile Valle del Savio".

Gli esponenti di Fratelli d’Italia nella loro disamina prendono ad esempio i caso di Cesenatico: "Mediamente, ogni anno registra 500.000 turisti (contro 26mila residenti): la dotazione della rete sanitaria, specialmente quella delle urgenze, dovrebbe essere adeguata anche rispetto ai picchi stagionali. Almeno nel periodo estivo andrebbe riattivato il Pronto soccorso: è un’esigenza evidente, che risponderebbe alle esigenze del territorio e alleggerirebbe il Ps di Cesena. Ma invece di progettare un moderno sistema di soccorso e un servizio sanitario all’altezza di una regione che ambirebbe primeggiare a livello europeo - e con le sue imprese lo fa - la sinistra da sempre al governo della Regione per una realtà come Cesenatico ha previsto un Cau solo per i codici bianchi e verdi". Gli esponenti di Fd denunciano che i pazienti, anche i turisti, sono così costretti a farsi un’autodiagnosi: se gravi al pronto soccorso, se meno gravi al Cau: " Una doppia, anzi tripla, follia! "Chi accusa un malore, chi non si sente bene – aggiungono – dovrà farsi una auto diagnosi e, se la cosa non gli pare grave, andrà nei Centri di Assistenza e Urgenza dove troverà solo del personale infermieristico con medici alle prime esperienze o comunque non specializzati in medicina d’urgenza. Pare addirittura che l’Ausl Romagna, tra le ipotesi al vaglio, abbia anche quella che prevede una pre diagnosi telefonica obbligatoria prima di accedere al Cau. Assurdo".

Il risultato di questo sistema, secondo Fdi, è che gli utenti continueranno a rivolgersi in ogni caso al Pronto soccorso. Con le solite lunghe attese. Poi, chi viene classificato codice bianco o verde, dovrà recarsi al Cau: " Un sistema che sarà ancora più penalizzante nelle aree montane e collinari, dove le distanze e i tempi di percorrenza sono giocoforza superiori".

"Ad Alfero, come da noi già denunciato, proprio poco prima della stagione estiva è stata smantellata la guardia medica: tutto ricade su San Piero e anche in futuro sarà così, con il Cau che sarà qui realizzato. È un disegno che dovrebbe far saltare sulla sedia gli amministratori, ma invece lèggiamo che i sindaci di Bagno e Mercato Saraceno sono tranquilli e dicono che questo è un modo per usare meglio le risorse: quindi dovremo fidarci ad occhi chiusi di chi, anche in tema di sanità, fino ad oggi ha fallito palesemente su tutti i fronti? Dovremmo fidarci di chi, proprio con la scusa dell’ ottimizzazione delle risorse, ha chiuso ospedali, pronto soccorsi, eliminato automediche, creato infinite liste d’attesa?".

"E’ evidente – concludono i dirigenti di Fratelli d’Italia – che il nuovo progetto dei Cau serva come copertura per smantellare alcuni pronto soccorso, propinando i nuovi centri come panacea di tutti i mali della sanità romagnola. I risultati anche per il cesenate saranno dolorosi: per noi queste misure calate dall’alto sono deleterie e inaccettabili".

re.ce.