REDAZIONE CESENA

Università, Cesena cresce più di Bologna

Un tasso del 6% contro il 4% della sede principale. Cicognani: "Trainano le lauree tecnico-scientifiche, anche magistrali, e la nuova sede"

di Luca Ravaglia

Primi della classe. O comunque tra quelli che alzano quasi sempre la mano con la risposta giusta. Il campus di Cesena è in netta controtendenza rispetto ai dati nazionali degli atenei italiani, buona parte dei quali non solo deve fare i conti con una sensibile riduzione del numero degli iscritti, ma è pure costretta a confrontarsi col rischio di chiusura.

Il panorama emerge da un report diffuso domenica dal Sole 24 Ore e, per quello che riguarda il nostro territorio, è confermato dal presidente del campus cesenate Massimo Cicognani. "I nostri numeri – commenta – sono confortanti su più fronti, a partire da quello della crescita degli iscritti, che si attesa al 6%, superiore al 4% di Bologna, a sua volta ben al di sopra della media italiana".

Cosa funziona? "Siamo premiati in particolare dai corsi di laurea di natura tecnico scientifica – ragiona Cicognani –, che sono i più apprezzati sia in termini di formazione che di compatibilità con le richieste del mondo del lavoro e anche in questo caso a parlare sono i numeri: il corso magistrale in ingegneria elettronica da anni mantiene un tasso di occupazione del 100% nell’immediato post laurea e lo stesso trend vale per scienze e ingegneria informatica".

Una delle principali ricette vincenti cesenati ha come contraltare il tallone d’Achille di molte altre realtà italiane: l’internazionalizzazione che consente di muoversi e operare con competenza su ambito planetario padroneggiando l’inglese e i linguaggi richiesti dalle nuove frontiere tecnologiche.

"Il nostro campus – conferma il presidente –, su questo sta alzando l’asticella. Cito l’ambito dell’ingegneria biomedica, che però non è il solo. Uno degli aspetti che più ci confortano è il fatto che cresce l’interesse per le lauree magistrali, anche da parte di studenti che avevano iniziato il loro percorso altrove e decidono di terminarlo qui".

Perché? Le ragioni sono molteplici, e per Cicognani fanno parte di un circolo virtuoso nel quale rientrano anche i sostanziosi investimenti nella realizzazione del nuovo campus, dotato di tutti quegli standard ormai imprescindibili quando si parla di formazione.

"La sfida – spiega il docente –, è mantenere questo alto livello e per farlo serve collaborare con le realtà intorno a noi, preservando le vocazioni del territorio pur senza rinunciare a valutare nuove opportunità, non tanto per aggiungere una manciata di corsi, ma per andare sempre più incontro alle esigenze del mercato, a partire da quello di casa nostra. Non è un caso che Architettura abbia percentuali di tempestivi impieghi professionali che arrivano all’80%, il 20% in più delle media nazionale e che Psicologia sia conserrata un’eccellenza. Peraltro non solo squisitamente umanistica, come dimostrano le partnership coi rami della bioingegneria".

Riguardo a Piscologia, si avvicina la data di inizio lavori del nuovo edifico che sorgerà a fianco del campus esistente: "Si voleva andare alla gara d’appalto dei lavori entro dicembre 2021, ma i tempi sono slittati di qualche mese: l’obiettivo è comunque quello di avviare i lavori dopo l’estate".