Il Cittadella non è più una favola ma una realtà consolidata della serie B, categoria dove tranne per la retrocessione in Lega Pro della stagione 2014-15 (e il ritorno immediato in cadetteria), milita consecutivamente dal campionato 2008-09.
Un esempio raro di calcio sostenibile, oculato, coerente e vincente in una realtà di 20mila abitanti in provincia di Padova.
Il ‘Citta’ ha 12 punti in classifica, è al diciassettesimo posto e ha appena conquistato Palermo allo scadere con rete di Pandolfi. Lo stadio comunale è il Tombolato, capienza di 7623 posti e una media di 4mila spettatori a partita.
Ha il monte ingaggi più basso della B, poco più di 3,5 milioni di euro, in tanti anni di cadetteria varie volte si è classificato ai playoff, anche per cinque volte consecutive e in particolare ha disputato e perso due finali per la serie A.
In entrambe le occasioni era in sella mister Venturato: stagione 2018-19 vittoria in casa con il Verona per 2-0 e sconfitta al Bentegodi per 3-0, nel 2020-21 invece i granata furono costretti ad arrendersi al Venezia di Paolo Zanetti.
Il direttore sportivo e punto nevralgico del club è Stefano Marchetti al timone da 23 anni che per restare a Cittadella ha rifiutato nel tempo anche proposte d’alto livello come Lazio e Napoli. Il suo credo è grande attenzione ai giovani e al bilancio, mentre il suo motto è: "Chi arriva qui sa che viene protetto". Inoltre ha una profonda conoscenza anche delle categorie minori.
L’acquisto più costoso dal 2009 a oggi è stato nel 2013 l’attaccante Alfredo Donnarumma dal Catania, 600mila euro. Cinque allenatori hanno caratterizzato più che mai tale fiaba diventata realtà: Ezio Glerean che stupì con il suo inedito 3-3-4, Rolando Maran, Claudio Foscarini (10 stagioni consecutive alla guida, record in B con la stessa società: 294 partite), Roberto Venturato ed Edoardo Gorini che l’11 ottobre scorso è stato sostituito da Alessandro Dal Canto, erano 30 anni che il Cittadella non cambiava un tecnico in corsa. Ma la forza della società è la proprietà, la sua continuità: dal 1973 infatti dirige la famiglia Gabrielli secondo gruppo italiano a livello siderurgico (fondato nel 1954); prima il padre Angelo, poi dalla sua morte, il 30 luglio 2009, il figlio Andrea.
Il motore di tutto è stato proprio Angelo Gabrielli che nel 1973 fu promotore della fusione tra l’Unione Cittadellese e l’Olimpia Cittadella che rischiavano di sparire per i debiti, partì dalla Promozione, il resto è storia o meglio una fiaba-esempio.