Sarà un Macfrut più internazionale che mai. È questa la promessa dei vertici cesenati della fiera internazionale della filiera ortofrutticola che sposa più che mai business, produzione, tecnologia e innovazione. E non a caso il lancio dell’edizione 2024 (che si svolgerà come di consueto a Rimini dall’8 al 10 maggio) è stato effettuato da Doha, nella Penisola Arabica, dove l’importazione dei prodotti ortofrutticoli italiani in tre anni ha registrato un 50 per cento in più.
Grande interesse si è appuntato sul programma 2024 della fiera illustrato ad una larga platea in parte in streaming (200 persone collegate che si sono aggiunte alle 60 presenti presso il centro Centro Congressi dell’Expo 2023 Doha) cui ha dato lustro la partecipazione del ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida, presente a Doha anche per inaugurare il padiglione italiano dell’Expo. "Macfrut - ha scandito il ministro - è un’occasione importante per far conoscere il grande lavoro degli imprenditori ortofrutticoli italiani nel mondo ma è anche uno strumento altrettanto importante per chi ha necessità di conoscere per impiegarle le eccellenze dell’innovazione italiana. La nuova agricoltura è la nostra forza e dobbiamo metterla a disposizione di chi ha più difficoltà a produrre cibo sano. Ci chiedono perché viviamo di più: la risposta è semplice, lo dobbiamo al nostro cibo".
Ha puntato soprattutto alla forte caratterizzazione di filiera che contraddistingue la fiera Macfrut il presidente Renzo Piraccini. "Siamo una fiera atipica - ha detto Piraccini -, i nostri asset, oltre al business, sono anche la conoscenza e l’innovazione. Non ci accontentiamo di essere una grande esposizione. Chi viene per vendere spesso se ne va dopo aver comprato". Valorizzato, anche attraverso gli interventi dei vari esponenti presenti a Doha, il rapporto con l’ICE, con l’università di Bologna, e con gli esperti che guidano ciascun settore presente in fiera.
L’occasione della presentazione di Macfrut ha fornito più di un elemento di scambio tra la fiera e questo territorio dove l’attenzione sui prodotti italiani e alta e dove la produzione si affida a sistemi idroponici o fuori suolo. È una terra sfolgorante di luci e grattacieli ma strappata al deserto e dove le temperature sfiorano i 50 gradi. Non a caso è dedicato al “Deserto verde” l’Expo2023 Doha, inaugurato una settimana fa, che ospita un padiglione italiano progettato dallo studio cesenate Barbieri sulla base delle relazioni stabilite da Cesena Fiera.
La presentazione di Macfrut 2024 ha portato a Doha una folta delegazione italiana di esperti e imprenditori del settore che hanno preso contatti con diverse realtà locali legate alla filiera ortofrutticola: il Sailiya Central Market, l’azienda Agrico, diverse catene di supermercati. Una ventina di buyer selezionati dall’Ice di Doha, Dubai, Riyad che ha incontrato, inoltre, i componenti della delegazione italiana in un’occasione a loro dedicata stringendo interessanti scambi di business.