REDAZIONE CESENA

"Un mercato ambulante più sostenibile e attrattivo"

Coniugare efficienza, agio e sostenibilità in contesti urbani attrattivi e rispettosi dell’ambiente: è la sfida che Fiva Confcommercio intende raccogliere...

Alverio Andreoli, presidente cesenate e regionale di Fiva, l’associazione dei commercianti ambulanti

Alverio Andreoli, presidente cesenate e regionale di Fiva, l’associazione dei commercianti ambulanti

Coniugare efficienza, agio e sostenibilità in contesti urbani attrattivi e rispettosi dell’ambiente: è la sfida che Fiva Confcommercio intende raccogliere per il mercato ambulante di Cesena e per la rete dei mercati territoriali. "L’impegno di Fiva nel territorio - afferma il presidente cesenate e regionale Alverio Andreoli - è quello di creare mercati sempre più attrattivi, sostenibili e con un ambiente accogliente, in collaborazione con l’amministrazione comunale e le altre associazioni di categoria. Si tratta di un’azione che si è sempre più intensificata dopo la riapertura dal Covid con un nuovo e apprezzato assetto del mercato cesenate perché l’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di un mercato di qualità che contemperi la sua vocazione popolare con l’obiettivo di porsi come luogo di scambio commerciale attrezzato e confortevole. Il mercato va dunque potenziato nei servizi e nella attrattività, e una maniera per raggiungere l’obiettivo è quella di mirare anche alla sua sostenibilità ambientale".

Il tema della sostenibilità dei mercati ambulanti è stato affrontato da Fiva partecipando al workshop specifico tenutosi nell’ambito del salone ‘Ecomondo’. "Il compito che ci si è dati – prosegue Andreoli – è quello di presentare uno studio sulla diffusione di pratiche di economia circolare nel settore mercatale e in questo senso Fiva sta raccogliendo casi, iniziative, approfondimenti in ambito nazionale e internazionale da approfondire in ambito regionale". I campi di intervento sono numerosi e vanno dalla promozione dell’economia circolare al sostegno della valorizzazione dei prodotti tipico, dallo sviluppo dei mercati come luoghi di socialità all’approvvigionamento delle zone marginali e interessate dalla desertificazione commerciale.