Tribunali e vite reali: "Bambini discriminati, considerati corpi di reato"

La nuova legge italiana sulla maternità surrogata suscita preoccupazioni e dibattiti tra giuristi e famiglie coinvolte, con possibili impatti sociali e culturali significativi.

Tribunali e vite reali: "Bambini discriminati, considerati corpi di reato"

La nuova legge italiana sulla maternità surrogata suscita preoccupazioni e dibattiti tra giuristi e famiglie coinvolte, con possibili impatti sociali e culturali significativi.

"Una legge che va ad incidere nella sfera personale ed estende la punibilità della maternità surrogata anche all’estero accomunandola a reati particolarmente gravi". L’avvocato Michele Giarratano, sposato con Sergio Lo Giudice e padre di due figli nati da madre surrogata, coordinatore dell’associazione emiliano-romagnola Famiglie Arcobaleno, anticipa dunque che "se emergerà qualcosa nella legge che ne rivelasse profili di non applicabilità saranno i tribunali a decidere".

Ora però entra in vigore.

"E’ una legge dello Stato e come tale dovrà essere applicata. Ma si tratta di una norma penale e come tale non ha valore retroattivo, non colpisce dunque le famiglie che già hanno figli nati da madri surrogate. Ma ci sono bambini che rischiano di essere discriminati perché considerati, in qualche modo, corpi di reato. La legge non ha un impatto legale su di loro ma lo ha da un punto di vista sociale e culturale".

Come potrà lo Stato italiano comprovare il ricorso a madre surrogata?

"E’ tra i punti su cui noi giuristi stiamo dibattendo. Come sarà possibile mettere in atto una legge del genere in assenza di convenzioni internazionali? Parliamo di procedimenti medici coperti da privacy in paesi in cui sono procedimenti leciti". Quante persone nella nostra realtà vivranno con frustrazione questa legge? "Ho diverse coppie che hanno iniziato l’accesso a percorsi di gestazione per altri. Nel Cesenate la maggior parte delle coppie che assisto sono etero affettive, ossia un uomo ed una donna. Anche tra loro la legge non riuscirà ad individuare chi effettuerà la gestazione per altri. Parliamo, tra l’altro, di storie molto dolorose in cui la coppia, prima, ha provato di tutto".

E optare per l’adozione?

"Le persone omoaffettive o single nel nostro Paese non possono adottare. E per le altre l’adozione è un percorso ad ostacoli, anche molto dispendioso. Soprattutto in caso di adozioni internazionali. Questa legge è un colpo alla genitorialità".

Elide Giordani