"Non smetterò mai di cercare la verità su Cristina. Trent’anni sono tanti, ma io non mi arrendo, anche perché so di non essere sola". Sono le parole di Marisa Degli Angeli, le parole di una mamma che dal primo settembre 1992 aspetta di conoscere le sorti occorse a sua figlia Cristina Golinucci, scomparsa mentre si recava a un appuntamento col suo padre spirituale, don Lino, nel convento dei frati Cappuccini. Quelle parole Marisa le ha pronunciate ieri intorno alle 19 nel giardino dedicato alla memoria di sua figlia a Ronta, dopo che il vescovo Douglas Regattieri aveva celebrato una messa davanti a un centinaio di persone, strette intorno al dolore di chi chiede giustizia.
"A quest’ora di trent’anni fa – ha ricordato mamma Marisa – cominciavo ad essere in pensiero per Cristina. Da allora non ho più saputo nulla. E da allora mi batto perché ciò che è successo venga finalmente a galla". Alla giornata hanno partecipato anche gli assessori Christian Castorri e Carmelina Labruzzo, oltre al sindaco Enzo Lattuca: "La scomparsa di Cristina – il primo cittadino si è rivolto alla madre tenendole per tutto il tempo una mano sulla spalla - è una ferita indelebile che ha pesato sulla città e sulla comunità dei frati Cappuccini. Oggi siamo qui per ricordare tua figlia e per dirti che il tuo dolore è stato e continua ad essere il dolore di tutta Cesena. Resteremo sempre al tuo fianco per fare tutto ciò che si può fare per arrivare alla verità. E’ una garanzia: il nostro impegno continuerà fino all’ultimo". Lattuca ha citato Cristina e i suoi ricordi di bambino, cresciuto non lontano da Ronta, aggiungendo un ringraziamento a Marisa Degli Angeli: "Grazie a nome di tutti per aiutare, tramite l’associazione Penelope, le famiglie che sono alla ricerca di persone scomparse. Il tuo impegno è un grande insegnamento per tutti noi, uno stimolo a vivere la vita con senso di comunità".
Luca Ravaglia