
I Punkreas sabato sera saliranno sul palco del Vidia
Degli operai della musica pronti a far riflettere. Sabato sera sul palco del Vidia saranno protagonisti i Punkreas, che celebreranno i trent’anni del disco ‘Paranoia e Potere’. La band milanese, icona del punk rock italiano, suonerà il disco nella sua interezza, assieme ad altri cavalli di battaglia e a brani che raccontano i drammi del mondo che ci circonda. La band, inoltre, ha annunciato un progetto digitale in cui diversi artisti come ‘Giancane’, ‘Tre allegri ragazzi morti’ e ‘Derozer’ realizzeranno cover dei brani del disco. I biglietti per il concerto sono in vendita sul sito di Dice.
Paletta, nome d’arte del bassista e paroliere Gabriele Mantegazza, che ricordi ha della nascita dell’album?
"All’epoca ci chiedevamo se fosse un errore scrivere dei pezzi così legati agli eventi che ci circondavano. Dopo tutto questo tempo, in cui le cose non sono cambiate per niente, dovrei essere felice come artista di aver scritto dei testi così attuali. Ma non è così".
Come mai?
"Da cittadino sono solo rattristato da ciò che accade quotidianamente. Noi ai tempi non pensavamo a scrivere qualcosa di duraturo. Ci siamo sempre considerati degli umili operai della musica con l’obiettivo di scuotere le coscienze. Anche perché senza i nostri fan, non saremmo nessuno".
Suonerete tutto il disco?
"Divideremo il concerto in due atti. Nella prima parte proporremo il disco nella sua interezza, nella seconda inizieremo con dei pezzi che raccontano l’attualità americana, per poi concludere con i nostri cavalli di battaglia. Rispetto a trent’anni fa l’energia è la stessa, però ci mettiamo di più per riprenderci dai concerti (ride, ndr.)".
Quale pezzo preferisce suonare dal vivo?
"Ho scritto otto degli undici testi del disco, ma fra tutti scelgo ‘La canzone del bosco’. Adoro suonarla, è un brano di libera interpretazione, ma che conserva un forte senso di libertà e di leggerezza".
Alcuni artisti della scena rock hanno rifatto alcuni dei vostri pezzi.
"È un progetto con cui volevamo coinvolgere artisti che hanno fatto parte della nostra vita in questi trent’anni, dimostrando che la musica dal vivo è più viva che mai. Tra tutti cito Giancane, che abbiamo conosciuto poco tempo fa, ma che è già un amico".
Dopo oltre trent’anni cosa vi spinge a proseguire?
"Tra di noi ci vogliamo un gran bene e siamo una famiglia. In più gli eventi della quotidianità ci forniscono spunti per scrivere almeno una trilogia di dischi. Nei prossimi mesi, infatti, torneremo in studio".
Qual è il vostro sogno nel cassetto?
"Abbiamo suonato con gruppi come Clash, Metallica e Sex Pistols, ma il mio sogno è quello di salire sul palco di Sanremo. Gli altri del gruppo mi uccideranno, ma per me sarebbe un bel tributo ai miei genitori. Non succederà, dato che siamo abbastanza scomodi come band, ma mai dire mai".