Tre clean sheet e un solo gol subìto. Metamorfosi Cesena in quattro gare

Berti mezzala, Klinsmann in porta e marcatura a uomo sui calci piazzati: ora la squadra è più solida

Tre clean sheet e un solo gol subìto. Metamorfosi Cesena in quattro gare

Jonathan Klinsmann da tre gare difende la porta bianconera

La metamorfosi in quattro gare, da peggior difesa del torneo a quella che nell’ultimo poker di partite ha subito meno di tutti. Un solo gol incassato in quel di Salerno, con tre clean sheet nei restanti match: il risultato è che in cascina sono finiti dieci punti e solo il Sassuolo è riuscito a fare altrettanto segnando gli stessi gol (6), ma subendone uno in più. Per questo motivo il Cesena è a tutti gli effetti la formazione con i numeri migliori in questo ultimo scorcio di campionato e per cambiare rotta non sono state fatte rivoluzioni, sono bastati solo pochi accorgimenti. Innanzitutto dare a Berti consegne diverse, più da mezzala che da trequartista, poi un portiere con la fisicità più adatta a gestire le palle alte, ed una marcatura vecchio stampo sui calci piazzati, soprattutto nei corner, vero incubo fino alla decima giornata ed ora gestiti in maniera impeccabile.

Basta dare un’occhiata ai numeri per rendersene conto: sette gol subiti su 37 angoli a sfavore fino al match con la Sampdoria, tradotto più o meno un gol ogni cinque tiri dalla bandierina degli avversari, mentre tra Brescia, Salerno, Sudtirol e Cittadella, 16 gli angoli contro e nessuna palla in fondo al sacco.

Inversione di rotta anche nella media dei gol subiti, schizzata fino a quasi due reti a partita (1,88) dopo la cinquina incassata contro blucerchiati al Manuzzi il 20 ottobre, ridotta ad un misero 0,25 negli ultimi quattro incontri con la media totale che si è abbassata fino ad un più accettabile 1,38. Ancora tanto se paragonato allo 0,60 dello Spezia, miglior difesa della B, ma è la tendenza al ribasso che fa ben sperare.

A questo proposito la terza sosta della stagione arriva forse nel momento peggiore, il Cesena è in una fase di crescita costante e lo stop di due settimane può interrompere questo flusso positivo. E’ anche la prima volta, poi, che i bianconeri arrivano all’interruzione dopo una vittoria. Le volte precedenti ci si era fermati all’indomani di sconfitte dolorose: ad inizio settembre lo stop seguì la caduta contro lo Spezia, giunta nei minuti finali, dopo un dominio durato per oltre un’ora, la seconda invece, un mesetto dopo, fu preceduta dalla debacle in casa della capolista Pisa, l’unica partita dove la squadra di Mignani ha meritato la sconfitta dal primo all’ultimo minuto. Proprio al tecnico tocca ora il compito di mantenere intatti lo spirito e le energie mentali, si riprenderà infatti con il derby interno contro la Reggiana e sarebbe bello ricominciare esattamente da dove si è interrotto. La squadra, dopo due giorni di meritato riposo, dopo il successo di Cittadella, riprenderà oggi gli allenamenti.

Andrea Baraghini